Il Milan è da svegliare: (ri)scocca l’ora di Leao

Pioli torna a dare fiducia al portoghese. L’attaccante è destinato a una maglia da titolare dopo due panchine consecutive. In questa stagione ha deluso con il Toro: sprecone in campionato, inutile in Coppa
Leao© canoniero

TORINO - Per tornare a volare, Stefano Pioli prova a affidarsi nuovamente a Rafael Leao. Dopo le due panchine consecutive con Sassuolo e Inter, l’attaccante portoghese ritroverà la maglia da titolare nella partita di questa sera contro il Torino, in un match estremamente delicato per la classifica e il momento del Milan. Lo farà andando a supportare, insieme a Brahim Diaz, Olivier Giroud nel tridente offensivo chiamato a ridare gol e fiducia a una squadra che non solo ha perso solidità difensiva, ma ha anche smarrito la fase realizzativa. Contro una squadra tosta e solida come il Toro, ritrovare lo spunto di Leao sarà fondamentale per cercare di invertire la tendenza. Nel corso della conferenza stampa pre gara, Pioli è stato interrogato sul tema Leao e ha risposto così: «Leao è importante per me e per la squadra. È tornato dal Mondiale, ha dovuto giocare subito molto bene a Salerno per poi perdere un po' di brillantezza. Sta bene, è molto più felice quando gioca; lo vedo molto motivato e molto concentrato». Negli ultimi allenamenti, forse annusando il ritorno dall’inizio, Rafa è tornato a spingere con più determinazione negli occhi ed è quello che vuole vedere tutto il mondo rossonero da parte sua. Perché è nei momenti difficili che i grandi giocatori devono emergere e lui deve dimostrare di essere arrivato allo step successivo. D’altronde anche il suo primo mentore, Zlatan Ibrahimovic, nelle interviste concesse l’altro giorno a Sportmediaset e MilanTv ha voluto sottolineare come «ha fatto un anno fantastico, ha vinto il premio come migliore giocatore del campionato. Poi il contratto, altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto. Ma lui deve restare concentrato e pensare solo a giocare a calcio. Tutto il resto si risolve. È diventato più forte rispetto a un anno fa, solo che quest’anno tutti sanno chi è Leao, l’anno scorso invece erano meno concentrati su di lui. Ora invece sanno che è il più forte di tutti e stanno più attenti su di lui».

Toro da battere

Leao, poi, non ha un grandissimo feeling con Il Torino. Nel corso di questa stagione, ad esempio, è già incappato in due prestazioni negative. All’andata venne sostituito all’intervallo dopo che, nei primi minuti, si divorò due occasioni da gol colossali che avrebbero potuto indirizzare la partita. Poi il Milan andò sotto per 2-0 e Pioli, togliendo Leao, cercò di dare una scossa che arrivò solo parzialmente con il gol di Messias che servì unicamente ai fini statistici. Anche nel match degli ottavi di finale di Coppa Italia, l’ingresso di Leao nel secondo tempo non diede i risultati sperati, con la partita portata ai tempi supplementari, dove il Toro ha trovato la vittoria con la ripartenza di Adopo.

Contratto

Infine il solito bigino sulle questioni contrattuali. Non ci sono stati passi in avanti, ma nemmeno indietro, nel corso delle ultime settimane sul rinnovo dell’accordo che va in scadenza il 30 giugno 2024. Il momento delicato e i colloqui continui tra le parti hanno consigliato una fase di “ombra attiva” sulla vicenda, per evitare che aumentino le speculazioni e per lasciare sereno Leao e il Milan, che adesso hanno bisogno di risultati di campo prima di tornare a parlarsi per un nuovo accordo.

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