Ibrahimovic freme: ha voglia di Milan

Lo svedese vuole tornare in campo dal primo minuto, si mette in concorrenza con Origi e Rebic per la Salernitana
Ibrahimovic freme: ha voglia di Milan© AC Milan via Getty Images

Quando il Milan giocò l’ultimo quarto di finale di Champions, nella stagione 2011-12 contro il Barcellona, in campo con la maglia rossonera c’era Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese non c’era a Londra contro il Tottenham e non ci sarà neanche ad aprile quando la squadra di Pioli tornerà in campo per provare a conquistare una clamorosa semifinale di Champions. Ibra non ci sarà non perché di nuovo infortunato, ma perché insieme al tecnico e alla società, a inizio febbraio, aveva deciso di fare un passo indietro, lasciando il posto nella lista Uefa a Thiaw. Ibra in quel momento non stava bene, il ginocchio operato a maggio non aveva smesso di dare fastidio e il ritorno in campo, già atteso a gennaio, non era ancora all'orizzonte. Poi, però, qualcosa è cambiato, in pochi giorni le sensazioni sono tornate positive e a fine febbraio, il 26 contro l’Atalanta, ecco l’atteso ritorno, a 280 giorni di distanza dall'ultimo volta, a Reggio Emilia quando il Milan sia laureò campione d'Italia.

Ibra, testa superiore

Ibra è dunque tornato, c’è ed è un leone in gabbia. A Firenze la scorsa settimana è entrato a metà ripresa per Giroud, non è riuscito a incidere, ma ha dimostrato di stare bene. Ovviamente la condizione non è al top e probabilmente non lo sarà mai, considerando in primis i suoi 41 anni e il lungo periodo fermo ai box. Ma la testa - e quella di Zlatan è di quelle “superiori” - fa tanto e Ibra ha voglia di dire la sua. Anzi, adesso spinge, in allenamento suda, sbuffa e ieri ha giocato entrambi i tempi da 25 minuti nella partitella a Milanello a ranghi misti con l'Under 18. Ha voglia di gara vera, perché come ha dichiarato lui stesso proprio dopo il ritorno contro l’Atalanta, «se penso che devo giocare solo gli ultimi 5-10 minuti, meglio se sto a casa: io invece devo giocare tutta la partita». Pioli prima della trasferta a Firenze ha ammesso che «Ibra può giocare titolare anche ora, non per tutta la gara, ma presto potrà farlo». Al Franchi è toccato ancora a Giroud, come a Londra. Ma il francese, comunque sempre importante, è stanco. Ha bisogno di tirare il fiato e la gara di lunedì a San Siro contro la Salernitana sembra quella ideale per riposare. La logica dice che al suo posto toccherebbe a uno
fra Origi o Rebic. Però con Ibra,questo Ibra, la logica potrebbe non essere presa in esame.

Origi e Rebic: le chance non sfruttate

Origi ha avuto diverse chance nelle ultime settimane, manon le ha sfruttate. Rebic è uncentravanti adattato, anche se spesso da "falso nueve" hafatto bene, ma pure il croato non sta brillando e a Firenze è stato fra i peggiori. Ibra per Pioli è una grandetentazione, anche perché inquesta settimana ha lavorato intensamente e la condizioneè ancora cresciuta. E Pioli stesso sa bene quanto la presenza di Zlatan possa essere un'ulteriore miccia per accendere l'animo dei giocatori rossoneri, magari inconsciamente appagati dopo la prova di Londra. Probabilmente alla fine contro la Salernitana scenderà in campo ancora uno dei "soliti", forse Origi, ma questo Ibra...

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