Marsiglia, quando il Milan perse la faccia

"Il guasto (o manomissione) all'impianto luci e la decisione di Galliani di ritirare la squadra: Siamo andati vicinissimi a rigiocare la partita il giorno dopo"
Marsiglia, quando il Milan perse la faccia

MILANO - La notte in cui il Milan perse la faccia. Era il 20 marzo del 1991, trentadue anni fa. Compleanno a lume di candela, visto quanto accaduto in quella serata maledetta al Vélodrome. Dopo l’1-1 dell’andata a San Siro, la squadra allenata da Arrigo Sacchi cercava un’altra impresa stile Belgrado quando fu la nebbia a salvare il Diavolo e a cambiare la storia del Milan, nonché quella dell’allenatore di Fusignano. Quella sera a Marsiglia, essendo il clima primaverile, non poteva di certo scendere la nebbia ma successe ugualmente qualcosa di incredibile, considetato che, quando si spensero le luci per il malfunzionamento all'impianto elettrico dello stadio (ma a latitudini rossonere sospettarono che fosse stato un gesto doloso), Adriano Galliani - evidentemente furibondo anche per il risultato (il Milan stava perdendo per 1-0, gol di Chris Waddle) - scese in campo e ordinò alla squadra di tornare negli spogliatoi.

Continue provocazioni al Milan

Questo anche per le continue provocazioni che avevano subìto il Milan e i suoi giocatori a Marsiglia tra cancelli chiusi, palloni scomparsi e addirittura il fischio finale anticipato di tre minuti da parte dell’arbitro. Una volta convinto il direttore di gara a far proseguire il match, il “guasto” all’impianto, il black-out e la decisione di lasciare il terreno di gioco. «Perdevamo 1-0, come succedeva a Belgrado – spiegò anni dopo Galliani – giochiamo negli ultimi minuti. Io dico: lo stesso Dio di Belgrado non può far venire la nebbia nel mese di marzo sul mare, così ha deciso di esprimersi facendo spegnere tutta l'illuminazione. E si spengono le luci. L'arbitro aveva detto che si poteva rigiocare, perché questo era irregolare. Così decidemmo di ritirare la squadra. Siamo andati vicinissimi a rigiocare la partita il giorno dopo, puntando poi a vincere la coppa ma non andò così». Dopo aver abbandonato il campo, l’amministratore delegato si rifiutò infatti di tornare sulle sue decisioni, nonostante le luci - seppur parzialmente - tornarono. Fu una figuraccia planetaria, per il Milan che, oltre a portare allo 0-3 a tavolino (il meno, visto che la qualificazione in semifinale era compromessa), causò la squalifica per un anno dalle coppe europee dei rossoneri.

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