Milan, quei comunicati su Maldini e Massara fanno ancora più male

Secchi, stringati, anaffettivi: non potevano essere più amari i "saluti" del club di Cardinale per i due ex dirigenti, artefici del rilancio rossonero culminato con il diciannovesimo scudetto e la semifinale Champions
Milan, quei comunicati su Maldini e Massara fanno ancora più male© Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas

Leggete qui. Comunicato numero 1: "Paolo Maldini conclude il suo incarico nel Club, con effetto dal 5 giugno 2023. Lo ringraziamo per il suo contributo in questi anni, con il ritorno del Milan in Champions League e con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22. Le sue responsabilità saranno assegnate a un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra, riportando direttamente all'Amministratore Delegato". Comunicato numero 2: «AC Milan annuncia che Frederic Massara conclude il suo incarico nel Club. Ringraziamo Ricky per il suo contributo al progetto di crescita del Milan in questi anni».

Milan, il presente fa male

Queste righe sono secche, stringate, anaffettive e non vanno bene. Non vanno per niente bene, considerati chi siano io destinatari e che cosa abbiano fatto per il Milan. Premesso che ogni proprietario di club ha facoltà di compiere le scelte che vuole  e ci mancherebbe altro se Gerry Cardinale e RedBird non potesse farlo, est modus in rebus, esiste una misura nelle cose. Sempiternamente, lo ammonisce Quinto Orazio Flacco, che non è un talento segnalato dall'algoritmo di Moneyball, ma uno dei maggiori poeti dell'età antica. Nelle sue Satire, da cui è scaturita la celebre locuzione latina, Orazio avverte: "Esiste una misura nel cose, esistono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto". Ecco, il licenziamento in tronco di Paolo Maldini e Ricky Massara ha valicato questi confini perché la logica dell'algoritmo -  selezionare i giocatori in base ai dati e non ai nomi nonché, evidentemente non solo i giocatori -  non può soffocare i valori assoluti che si chiamano rispetto e gratitudine. Soprattutto, quando il primo a essere messo bruscamente alla porta è la Bandiera del Milan, ammainata con l'americana  procedura degli scatoloni  e non si può liquidare così un signore come Frederic Massara, alter ego di Maldini e con lui artefice in questi anni del rilancio rossonero, culminato con il diciannovesimo scudetto e la semifinale di Champions League, inseguita per 16 (sedici) anni. La sabermetrica che utilizza i dati e li elabora per valutare un calciatore, sarà anche la base del calcio del futuro. Forse. È il presente che fa male. Al Milan e ai milanisti.

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