Papà Martin calciatore. E tifoso. Da qui la scelta dello sport e l’origine del nome. Reijnders si chiama Tijjani come Babangida, attaccante nigeriano che fece grande l’Ajax di fine secondo millennio, Ora tocca al centrocampista fare grande il Milan di oggi, riannodando il filo conduttore della grande tradizione olandese in rossonero: "Ne sono fiero, sin da quando sono venuto qui e ho firmato il contratto. E anche ora quando sono in campo e indosso la maglia. Vedi il livello degli olandesi in rossonero e quanto è grande il club: giocare nel Milan è come realizzare un sogno d’infanzia".
Dall’Az al Milan, quali differenze ha notato?
"Un club molto più grande e tifosi in Italia molto affiatati: mi piace molto, l’amore che ricevi dai fan è il top. Gioco in uno dei migliori club del mondo. Ad Alkmaar diventare campioni d’Olanda è una aspirazione, qui devi vincere lo scudetto e senti di più la pressione. All’Az puntavano sullo sviluppo del giocatore, qui devi esserci al 100% perché si aspettano di più da te".
Ha parlato di scudetto: è l’obiettivo?
"Sicuramente: vincerlo per ottenere la seconda stella del club, so quanto sia importante per la società e per i tifosi. Sarebbe bellissimo avere un ruolo in questa stagione".
Senza dimenticare la Champions.
"Settimana importante: mercoledì il Psg e domenica prossima il Napoli. È uno dei momenti più importanti dell’annata. Ci servono soprattutto i 3 punti in Europa. La Champions è un altro sogno, sono al Milan per questo. Vogliamo arrivare il più lontano possibile".
Domenica c’è la Juventus sulla vostra strada.
"Ci abbiamo giocato contro nel pre-stagione, grande squadra e buoni giocatori. Le toglierei Vlahovic, se potessi, ma anche Kean. E a centrocampo sono bravi, ho affrontato Rabiot e McKennie. Hanno qualità, ma pure noi... Abbiamo molta fiducia".
Quasi 100 giorni a Milano: qual è la sua impressione?
"Una bella città, mi piace la cultura, il cibo è buono. La pasta, soprattutto, con il pomodoro, semplice e molto buona. C’è un sacco di ottimi ristoranti. Il traffico è l’unica cosa che mi dà un po’ fastidio qualche volta, ma è così".
Altro che le bici in Olanda...
"La maggior parte delle volte usavo l’auto per andare ad allenarmi, ma ci sono davvero molte più bici che qui".