Garcia-Pioli, per loro Napoli-Milan vale il doppio

Allenatori sul filo del rasoio: si giocano molto, tra il campionato e la Champions. Panchine a rischio
Garcia-Pioli, per loro Napoli-Milan vale il doppio© ANSA

DAL NOSTRO INVIATO A NAPOLI – Un confronto che ritorna, dopo le polemiche di otto fa. Era un derby di Roma, vinto dai giallorossi di Rudi Garcia sulla Lazio di Stefano Pioli. Finì con uno scambio di rimbrotti, tra un “rosicone” e un “bugiardo”. I due si ritrovano avversari in Napoli-Milan, partita che deve raccontare come stiano le due squadre. E i due allenatori. Perché se Pioli si sente sicuro, pur in presenza di risultati recenti negativi, Garcia non è del tutto solido, nonostante un passo ritrovato in Italia come in Europa, in assenza di un leader come Osimhen. Il Napoli si è ripreso in Champions espugnando il campo dell'Union Berlino, dopo aver perso in casa con il Real Madrid. In campionato le stessa cosa, con il successo di Verona che ha fatto seguito al ko interno con la Fiorentina. Ma, al di là dei successi, la condizione del tecnico francese è in totale divenire. Soprattutto ora vive una sorta di “tutoraggio” da parte di Aurelio De Laurentiis, presidente sceso in campo per restare più a contatto con lo staff tecnico. Una scelta nata dalle difficoltà della squadra e da una piazza pronta a contestare le scelte di Garcia. Con la sensazione di una fiducia comunque a tempo, se il Napoli non troverà continuità di risultati, necessaria soprattutto per recuperare in Italia.

Pioli e la doppia sconfitta Milan

Pioli è invece reduce da due sconfitte consecutive (in campionato al Meazza con la Juventus e in Champions a cospetto del Psg) che hanno nuovamente gettato un'ombra sulla sua gestione: per i risultati e per un gioco che si è involuto, dopo un inizio di stagione di tutt'altro tono. Ma se l'orizzonte temporale di Garcia pare aver minore respiro, quello del tecnico emiliano si allunga per tutta la stagione. La proprietà statunitense ragiona in termini di bilancio finale, quando si fanno i conti. E Pioli ha un contratto fino al 2025: un divorzio anticipato non è nei piani del club, a meno che non ci concretizzi un crollo verticale. Sicuro del posto sì, ma l'allenatore rossonero si gioca tantissimo - da qui alla sosta per la Nazionale - sull'asse Napoli-Psg.

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