Cardinale: "Non siamo soddisfatti di non essere al primo posto”. Su Ibra...

Il proprietario del Milan ha parlato al Finacial Times della situazione della squadra. Presente anche lo svedese che ha raccontato il suo nuovo ruolo

NEW YORK (Stati Uniti) - Gerry Cardinale è tornato a parlare del Milan ma non con toni entusiasti. Il proprietario dei rossoneri insieme a Zlatan Ibrahimovic sono stati ospiti alla sesta edizione del “Business of Football Summit” organizzato dal Financial Times parlando della stagione ad oggi con più ombre che luci, così Cardinale sulla possibilità di un cambio della guida tecnica: "Cambiamento non è una brutta parola. Sto facendo affidamento su Zlatan per i suoi consigli e la sua prospettiva. Tutto intorno al Milan ha bisogno di “cambiare”, anche se userei un’altra parola: “evolvere”. Cambiamento è una parola da nero o bianco, come se dovessimo buttare tutto all’aria e ricominciare. Non c’è bisogno. Evolversi è un processo migliore. Guarderemo al personale, abbiamo avuto un sacco di infortuni. Non sono soddisfatto, Zlatan non è soddisfatto, di non essere al primo posto in Serie A. Ma ci arriviamo. Siamo una squadra giovane e nuova che attualmente non sta facendo male. Ma non fare male non vuol dire necessariamente fare bene, giusto? Abbiamo del lavoro da fare".

Cardinale sul nuovo stadio

"Amo San Siro ma la domanda è: possiamo migliorare? Io dico di sì, abbiamo esperienza nel costruire stadi e quindi farò una compagnia per costruirlo e poi aiutare gli altri club italiani a costruire il loro impianto. Voglio vincere più di chiunque altro".

Sul ruolo di Ibrahimovic

La cosa positiva di aver osservato per un anno è che ho avuto la possibilità di conoscere Zlatan. Quando l’ho incontrato ero davvero molto curioso. Volevo prendere il suo far parte del mondo sportivo più importante d’Europa e metterlo nel nostro mondo di intendere gli investimenti. Quando qualcuno compra un club inizia a metterci dentro consulenti e dirigenti di vario tipo, tutte cose con cui persone come me hanno familiarità. Ma chi conosce il calcio europeo e il Milan meglio di Ibra? È il più grande uomo squadra che io abbia mai incontrato. Non parlo solo di campo: la sua umiltà, la sua intelligenza. Abbiamo esperienza di collaborazione con persone come lui, da Dwayne Johnson a LeBron James passando per Ben Affleck e Matt Demon e in Zlatan vedo le stesse cose. Se riesci a trovare persone che possono scavalcare il loro mondo e campo per entrare nel mio allora vai a creare una partnership molto potente”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ibrahimovic: "San Siro? Serve un nuovo inizio"

Anche lo svedese ha parlato della futura casa del Milan spiegando: "Penso che a San Siro mancherò più io, rispetto a quanto mancherà a me. Ho grandi ricordi, è uno stadio storico, si è fatta la storia del calcio. Ma serve un nuovo inizio. Vogliamo un nuovo stadio ed essere noi i proprietari del nuovo stadio".

Sul suo ruolo

"Ho incontrato Cardinale tre mesi dopo il mio ritiro dal calcio giocato, ho conosciuto la sua persona e lui è stato aperto al mio modo di vivere, di fare le cose. Quando sei un calciatore professionista segui un programma preciso e la tua vita è meno libera, poi finalmente ero libero... Ma Gerry mi ha mandato una foto e mi ha fatto un'offerta che non potevo rifiutare. Cardinale mi ha aperto le porte, mi ha dato un'opportunità in un mondo diverso che non era il mio 'normale'. Ma sono eccitato, ho tanta ambizione. È tutto nuovo, parto da zero. Ho tanto da imparare, tanto da migliorare, ma tanta voglia di fare il meglio steo by step. Sono concentrato sul Milan. Il segreto del successo è il lavoro duro. Abbiamo grande ambizione: c'è la visione di Cardinale e la visione italiana".

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NEW YORK (Stati Uniti) - Gerry Cardinale è tornato a parlare del Milan ma non con toni entusiasti. Il proprietario dei rossoneri insieme a Zlatan Ibrahimovic sono stati ospiti alla sesta edizione del “Business of Football Summit” organizzato dal Financial Times parlando della stagione ad oggi con più ombre che luci, così Cardinale sulla possibilità di un cambio della guida tecnica: "Cambiamento non è una brutta parola. Sto facendo affidamento su Zlatan per i suoi consigli e la sua prospettiva. Tutto intorno al Milan ha bisogno di “cambiare”, anche se userei un’altra parola: “evolvere”. Cambiamento è una parola da nero o bianco, come se dovessimo buttare tutto all’aria e ricominciare. Non c’è bisogno. Evolversi è un processo migliore. Guarderemo al personale, abbiamo avuto un sacco di infortuni. Non sono soddisfatto, Zlatan non è soddisfatto, di non essere al primo posto in Serie A. Ma ci arriviamo. Siamo una squadra giovane e nuova che attualmente non sta facendo male. Ma non fare male non vuol dire necessariamente fare bene, giusto? Abbiamo del lavoro da fare".

Cardinale sul nuovo stadio

"Amo San Siro ma la domanda è: possiamo migliorare? Io dico di sì, abbiamo esperienza nel costruire stadi e quindi farò una compagnia per costruirlo e poi aiutare gli altri club italiani a costruire il loro impianto. Voglio vincere più di chiunque altro".

Sul ruolo di Ibrahimovic

La cosa positiva di aver osservato per un anno è che ho avuto la possibilità di conoscere Zlatan. Quando l’ho incontrato ero davvero molto curioso. Volevo prendere il suo far parte del mondo sportivo più importante d’Europa e metterlo nel nostro mondo di intendere gli investimenti. Quando qualcuno compra un club inizia a metterci dentro consulenti e dirigenti di vario tipo, tutte cose con cui persone come me hanno familiarità. Ma chi conosce il calcio europeo e il Milan meglio di Ibra? È il più grande uomo squadra che io abbia mai incontrato. Non parlo solo di campo: la sua umiltà, la sua intelligenza. Abbiamo esperienza di collaborazione con persone come lui, da Dwayne Johnson a LeBron James passando per Ben Affleck e Matt Demon e in Zlatan vedo le stesse cose. Se riesci a trovare persone che possono scavalcare il loro mondo e campo per entrare nel mio allora vai a creare una partnership molto potente”.

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