MILANO - Paulo Fonseca è tornato a Milano dagli Stati Uniti con un pieno di certezze. Una tournée che proponeva nel menù le sfide con Manchester City, Real Madrid e Barcellona poteva trasformare l’estate rossonera in una Waterloo invece il Milan - al di là dei risultati positivi (che comunque fanno morale) - ha mostrato personalità, spirito di iniziativa e ha regalato almeno quattro certezze all’allenatore. La prima, ça va sans dire, riguarda la centralità di Christian Pulisic che, con la benedizione di Leao, nel Milan del portoghese è destinato ad avere un futuro da “numero 10”. Lì può essere un punto di riferimento tanto per Morata, quanto per Leao che vede come una manna la possibilità di fare gli “uno-due” con l’americano, giocatore dall’intelligenza superiore. Spostamento che può regalare una nuova centralità a Samu Chukwueze che nella prima stagione al Milan - oltre a non godere di grande considerazione da parte di Stefano Pioli (ipse dixit) - ha patito sia il differente modo di interpretare il calcio in Italia rispetto a quanto accade nella Liga ed è stato travolto dal peso di essere stato l’acquisto più costoso dell’estate rossonera. In America il nigeriano ha mostrato tutto il suo potenziale e ha confermato di poter essere un’arma impropria in un campionato dove i giocatori che sanno saltare l’uomo regalando superiorità numerica in attacco sono merce rarissima.
Saelemaekers e Torriani le sorprese
Ancora più sorprendente la parabola di Alexis Saelemaekers che, fosse rimasto Thiago Motta a Bologna, sarebbe stato riscattato (il cartellino costava 9.5 milioni). Tutti sanno come è andata ma il belga sembrava ugualmente di passaggio a Milano. Invece Fonseca ne ha apprezzato la duttilità, la qualità nelle giocate e l’intelligenza tattica: questo lo rende utilizzabile su entrambe le fasce. I dirigenti hanno immediatamente recepito l’input e non hanno preso in considerazione il belga tra le possibili contropartite da destinare alla Roma nell’affare Abraham, al momento in stallo perché i rossoneri hanno altre priorità (risolta la telenovela Emerson Royal, fondamentale è far planare su Milanello il centrocampista difensivo). A chiudere il cerchio, l’esplosione di Lorenzo Torriani che, come in una favola, ha sfruttato l’occasionissima che gli ha recapitato il destino con l’infortunio di Sportiello. «Questo portiere avrà un grande futuro», ha sentenziato Fonseca. E pure un presente importante nel Milan se è vero che il club ha congelato i discorsi per Scuffet, inizialmente candidato principale per sostituire il vice-Maignan infortunato. Per un club che pone tanta attenzione ai giovani, promuovere tra i big il ragazzo che ha incantato nell’estate sarebbe un formidabile spot. Tra l’altro Fonseca è stato scelto (anche) per questo, ovvero per lanciare i giovani. E lui non ha mai avuto paura che si bruciassero.