Milan, che fine ha fatto Ibrahimovic?
Lo svedese, lontano dalla squadra da 15 giorni, in questo momento dovrebbe rappresentare la figura di riferimento per la parte sportiva e dovrebbe farlo con i fatti. Se, come qualcuno mormora, il ruolo di Zlatan non è quello, allora che il club prenda un direttore sportivo vero, riconoscibile e che possa essere rispettato dalla squadra, senza favoritismi di sorta. Le prossime tre partite hanno un’importanza capitale anche in merito alle scelte estive fatte da Ibrahimovic, che ci ha messo la faccia prendendosene la paternità.
Senza risultati positivi, il popolo chiederebbe l’esonero di Fonseca, che difficilmente potrebbe lavorare in un ambiente che, di fatto, non ha mai digerito la sua scelta così come non ha mai digerito che non si sia puntato su un profilo di livello superiore, se non il tardivo inserimento su Thiago Motta che era ormai promesso alla Juventus. Perché al contrario di quello che si possa pensare, l’allenatore conta eccome. Per quanto concerne Fonseca, bisognerà capire se in questa sosta avrà effettivamente preso atto del fatto che il calcio dominante sbandierato da lui e Ibra in conferenza non si addica a questa squadra, che forse ha bisogno di correre a campo aperto per sfruttare al meglio le doti dei suoi giocatori. 270 minuti in cui proprietà, club e allenatore si giocano tanto, forse tutto.
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