“Ho sete di sangue”: Lucci, il capo della curva Milan e i rapporti con Fedez

Personaggi chiave dell’inchiesta anche il fratello di Luca, Francesco. E Rosiello, coinvolto nel pestaggio del personal trainer dei vip, Cristian Iovino

MILANO - Luca Lucci, il fratello Francesco, Fabiano Capuzzo, Luciano “Ciano” Romano, Christian Rosiello, Islam Hagag alias Alex Cologno, Riccardo Bonissi e Alessandro “Shrek” Sticco. Sono questi i nomi principali fra gli ultras del Milan finiti in manette ieri mattina. Anche per loro fra i capi d’accusa estorsioni sulla vendita dei biglietti, “pizzo” sui ricavi dei parcheggi in zona stadio, accordi per la vendita delle bibite a San Siro. I nomi noti sono soprattutto quelli di Luca Lucci, 42 anni, capo storico della Sud, celebre per la foto con stretta di mano con l'allora ministro dell'interno Matteo Salvini alla festa all'Arena Civica per i 50 anni della Curva nel 2018: è stato arrestato più volte per droga ed è stato condannato anche per reati da stadio e daspato. Salito agli onori delle cronache anche Christian Rosiello (41 anni), coinvolto nell'aprile scorso nel pestaggio al personal trainer dei vip, Cristian Iovino, in seguito a una lite con il cantante Fedez (non indagato) di cui è guardia del corpo da qualche tempo.

Fedez e i rapporti con i capi della Curva Sud

Proprio Rosiello, insieme ad Hagag nei giorni scorsi erano con Fedez a Parigi. Il rapper non è indagato, ma nell’inchiesta emerge il suo rapporto con Lucci. Dall'ordinanza del gip Domenico Santoro vengono a galla intercettazioni - una del 26 ottobre 2023 - su una richiesta di Fedez a Lucci su un "suo intervento per avere la possibilità di somministrare" la bevanda creata dal cantante (Boem) all’interno dello stadio Meazza. Il capo della Sud replicava così alla richiesta di Fedez: "Se vuoi mi muovo anche con l’Inter, te le faccio mettere in entrambe le partite; per dentro lo stadio, non c’è problema". Nel dicembre scorso, poi, Fedez parlava sempre con Lucci anche "di una persona fidata che potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia". E si parla anche di incontri tra i due per acquistare, in società, l’Old Fashion, nota discoteca di Milano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le spedizioni punitive

In questo contesto, scrive il gip Santoro, "si inserisce una vicenda di indubbio interesse per le indagini, perché l’episodio comprova come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta", con riferimento al suddetto pestaggio a Iovino, aggressione contestata nell'accusa di associazione per delinquere ad otto ultras milanisti, tra cui gli stessi Luca Lucci e Rosiello. Stando agli atti e a una testimonianza, gli aggressori di Iovino gli avrebbero urlato quella notte: "Devi chiedere scusa, noi torniamo e ti ficchiamo una pallottola in testa". Fra i vari documenti, viene riportato anche un possibile incontro in un bar di Cologno Monzese, l’8 febbraio 2023, fra Luca Lucci, Giancarlo Capelli, detto il “Barone” e storico capo ultras rossonero, e Davide Calabria, capitano del Milan (ma negli atti non viene riportato il contenuto di questo presunto incontro). Lucci di cui viene riportata anche un’altra intercettazione del novembre 2023 prima di Milan-Psg in cui parla in "modo sdegnoso" del suo percorso rieducativo che sta svolgendo con l’Ufficio del Giudice di Sorveglianza: "Stasera mi portano allo stadio per riabilitare il mio cervello! Allo stadio, chissà cosa mi dicono durante la partita, che mi diranno: 'Vedi? Devi viverla così' e io faccio 'Sì, che bello con la famiglia', ma vai a fare in c... che c’ho una sete di sangue che solo Dio lo sa".

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MILANO - Luca Lucci, il fratello Francesco, Fabiano Capuzzo, Luciano “Ciano” Romano, Christian Rosiello, Islam Hagag alias Alex Cologno, Riccardo Bonissi e Alessandro “Shrek” Sticco. Sono questi i nomi principali fra gli ultras del Milan finiti in manette ieri mattina. Anche per loro fra i capi d’accusa estorsioni sulla vendita dei biglietti, “pizzo” sui ricavi dei parcheggi in zona stadio, accordi per la vendita delle bibite a San Siro. I nomi noti sono soprattutto quelli di Luca Lucci, 42 anni, capo storico della Sud, celebre per la foto con stretta di mano con l'allora ministro dell'interno Matteo Salvini alla festa all'Arena Civica per i 50 anni della Curva nel 2018: è stato arrestato più volte per droga ed è stato condannato anche per reati da stadio e daspato. Salito agli onori delle cronache anche Christian Rosiello (41 anni), coinvolto nell'aprile scorso nel pestaggio al personal trainer dei vip, Cristian Iovino, in seguito a una lite con il cantante Fedez (non indagato) di cui è guardia del corpo da qualche tempo.

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Proprio Rosiello, insieme ad Hagag nei giorni scorsi erano con Fedez a Parigi. Il rapper non è indagato, ma nell’inchiesta emerge il suo rapporto con Lucci. Dall'ordinanza del gip Domenico Santoro vengono a galla intercettazioni - una del 26 ottobre 2023 - su una richiesta di Fedez a Lucci su un "suo intervento per avere la possibilità di somministrare" la bevanda creata dal cantante (Boem) all’interno dello stadio Meazza. Il capo della Sud replicava così alla richiesta di Fedez: "Se vuoi mi muovo anche con l’Inter, te le faccio mettere in entrambe le partite; per dentro lo stadio, non c’è problema". Nel dicembre scorso, poi, Fedez parlava sempre con Lucci anche "di una persona fidata che potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia". E si parla anche di incontri tra i due per acquistare, in società, l’Old Fashion, nota discoteca di Milano.

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