Pagina 2 | Conceicao, prima conferenza alla Allegri: “Conta il risultato”. E su Francisco…

E' iniziata l'era Sergio Conceicao in casa Milan con il tecnico che si è presentato ufficialmente alla stampa: "E' un orgoglio e un piacere venire a lavorare in una squadra enorme così. La conosco da giocatore e da allenatore, l'ho affrontata tre anni fa e alcuni sono ancora qui. Un passo avanti importante. I tifosi sono l'anima, senza è difficile vivere e crescere. Dobbiamo rispettare questi valori e lavorare tanto per dimostrare che siamo all'altezza". Orgoglio, questa la parola usata dal portoghese chiamato a sostituire il connazionale Fonseca: "Cosa non ha funzionato al Milan? Secondo me non c'è una sola cosa. Ci sono tante cose. Alcuni parlano di organizzazione, altri di problemi mentali, altri fisici. Penso che devo mandare un abbraccio a Fonseca, ha avuto periodi bellissimi, con partite che mi sono piaciute tanto e altre meno. Noi vogliamo essere sempre perfetti, ma non è possibile. Ci sono gli avversari. Ogni settimana è difficile in campionato e in Champions, dobbiamo essere preparati. Non voglio entrare in dettagli, non sarebbe corretto per un allenatore serio, bravo e che conosco da anni"

"Con la Juve niente scuse". E su Francisco...

"Se sono qui non è un buon segno, qualcosa non è andata bene. Non può essere colpa di una sola persona, ma di tante, che compongono la squadra. Dobbiamo adesso riflettere, non c'è tanto tempo per lavorare sulla prima partita con la Juventus, ma è ciò che è. Non ci lamentiamo, non cerchiamo scuse", aggiunge Conceicao in vista del primo impegno ufficiale in Supercoppa contro la Juventus contro il figlio Francisco: "Ho cinque figli che sento tutti i giorni. Francisco a livello professionale sarà un avversario, a casa mio figlio". Poi ha proseguito: "Come ho detto ai ragazzi possiamo cambiare sistema, come si vuole, poi c'è spirito e mentalità, che non è negoziabile. L'intensità, la voglia di arrivare alla fine sapendo di aver dato tutto. Non è facile, sono un appassionato, sicuramente avete contato quante volte sono stato espulso, vivo intensamente e voglio che i giocatori vivano allo stesso modo. C'è da lavorare su questo, devono capire che gli devono brillare gli occhi quando entrano qui. Devono andare al limite. Poi c'è l'organizzazione e la preparazione della partita. Ma con questa mentalità saremo più forti".

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Conceicao, le differenze da giocatore

"Cosa è cambiato dal Conceicao calciatore? Tutto diverso. Il giocatore pensa di capire tutto di calcio, ma non è così. Pensiamo al nostro giardino due ore, l'allenatore non dorme. Ci sono molte informazioni, lo stress di voler conoscere tutto. Tutto è importante, dall'erba del campo al presidente. Tutti sono importanti. Abbiamo voglia di conoscere tutto al più presto, bruciando le tappe. I tempi sono corti. Abbiamo già una semifinale di Supercoppa, dobbiamo essere presenti e con ambizione". Risponde senza problemi Conceicao alla stampa: "Come sarà il mio rapporto con i calciatori? Dipende dalla situazione. Sentiti Leao e Theo? Per me sono tutti uguali. Non è che devo cambiare, ho 50 anni. Cambiare ora è difficile. Faccio questo mestiere da tanto, non è che ho cominciato ieri e cambio. Saranno sempre 11 più contenti e chi va in panchina meno. Comunicazione diretta, occhi negli occhi, allenamento al massimo. Possono essere più tristi, ci sono sempre piccole cose che possono succedere. Deve dare forza. Come la pressione, fa parte del calcio, soprattutto nelle grandi squadre. Ci sono momenti, bisogna lavorare al meglio. Parole parole, ma poi contano i risultati".

"Per me il tiki taka è metterla dentro"

Sull'avventura in patria: "La mia situazione con il Porto non è stata un'uscita facile, non voglio parlarne. Le tempistiche non sono la cosa più importante. Ogni settimana in Portogallo mi mettevano su un'altra panchina. Si parla sempre, è normale. Non possiamo controllare le notizie. Per me non è importante quando, è stata una cosa veloce. Sono arrivato ieri, si è allenata la squadra, oggi presentazione, per me si poteva non fare. Però per il rispetto per voi... Tutto molto veloce. Alleno una delle migliori squadre al mondo storicamente, non potevo dire di no. Avevo altre situazioni di grandi squadre che rispetto, ma ho deciso subito". E sulle sue idee di gioco ricorda anche Allegri nelle parole: "Io vado avanti con le mie convinzioni con la squadra a livello di organizzazione e tattico. Per me il calcio è semplice: c'è una porta dove fare gol ed un'altra dove non prenderlo. Per me il calcio dominante è questo. Per me il tiki taka è metterla dentro"Poi conclude: "Questa squadra può arrivare in Champions? Faremo di tutto per arrivarci. C'è tanto lavoro da fare. Ci sono giocatori che in questo momento non possono giocare, importanti in questi primi 6 mesi, ma dobbiamo lavorare con quelli che abbiamo a disposizione. Ho fiducia in tutti loro, e quelli che sono disponibili andiamo a lottare per arrivare già in questa partita e vincerla. È chiaro, meglio averli tutti a disposizione, ma gli infortuni fanno parte del calcio"

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Perché Conceicao? Risponde Ibra

"I motivi della scelta di Sergio Conceicao? E' una persona molto diretta, porta carattere, è un vincente. Ha avuto esperienza di entrare a metà campionato e ha fatto molto bene. Ha fatto grandi risultati al Porto. Ieri è arrivato e ha voluto subito la squadra in campo a lavorare. Il nostro lavoro è metterlo nella condizione di fare il meglio possibile. Gli diamo il benvenuto". Così il senior advisor del Milan, Zlatan Ibrahimovic, durante la presentazione del nuovo tecnico rossonero Sergio Conceicao.

Ibra ringrazia Fonseca e ai tifosi...

"Voglio ringraziare Paulo Fonseca per quello che ha fatto, per il professionista che è, per il tempo che è stato qua: massimo rispetto per lui. I motivi dell'esonero: non è riuscito ad avere continuità con i risultati e quando sei il Milan i risultati sono fondamentali. La decisione dell'esonero l'abbiamo presa dopo la partita e abbiamo fatto un errore a mandarlo in conferenza: chiedo scusa a Paulo e ai tifosi", ha proseguito Zlatan che si è rivolto anche al popolo rossonero: "Capiamo i tifosi e abbiamo rispetto, siamo i primi a non essere soddisfatti e non lo saremo finchè non raggiungiamo i nostri obiettivi. La Supercoppa è uno dei nostri obiettivi. La responsabilità non è solo dell'allenatore ma è condivisa con tutti, dobbiamo prendercela. Nel male e nel bene il Milan è sempre preparato per il prossimo step, non ci sono scelte dettate dal panico".

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Conceicao, le differenze da giocatore

"Cosa è cambiato dal Conceicao calciatore? Tutto diverso. Il giocatore pensa di capire tutto di calcio, ma non è così. Pensiamo al nostro giardino due ore, l'allenatore non dorme. Ci sono molte informazioni, lo stress di voler conoscere tutto. Tutto è importante, dall'erba del campo al presidente. Tutti sono importanti. Abbiamo voglia di conoscere tutto al più presto, bruciando le tappe. I tempi sono corti. Abbiamo già una semifinale di Supercoppa, dobbiamo essere presenti e con ambizione". Risponde senza problemi Conceicao alla stampa: "Come sarà il mio rapporto con i calciatori? Dipende dalla situazione. Sentiti Leao e Theo? Per me sono tutti uguali. Non è che devo cambiare, ho 50 anni. Cambiare ora è difficile. Faccio questo mestiere da tanto, non è che ho cominciato ieri e cambio. Saranno sempre 11 più contenti e chi va in panchina meno. Comunicazione diretta, occhi negli occhi, allenamento al massimo. Possono essere più tristi, ci sono sempre piccole cose che possono succedere. Deve dare forza. Come la pressione, fa parte del calcio, soprattutto nelle grandi squadre. Ci sono momenti, bisogna lavorare al meglio. Parole parole, ma poi contano i risultati".

"Per me il tiki taka è metterla dentro"

Sull'avventura in patria: "La mia situazione con il Porto non è stata un'uscita facile, non voglio parlarne. Le tempistiche non sono la cosa più importante. Ogni settimana in Portogallo mi mettevano su un'altra panchina. Si parla sempre, è normale. Non possiamo controllare le notizie. Per me non è importante quando, è stata una cosa veloce. Sono arrivato ieri, si è allenata la squadra, oggi presentazione, per me si poteva non fare. Però per il rispetto per voi... Tutto molto veloce. Alleno una delle migliori squadre al mondo storicamente, non potevo dire di no. Avevo altre situazioni di grandi squadre che rispetto, ma ho deciso subito". E sulle sue idee di gioco ricorda anche Allegri nelle parole: "Io vado avanti con le mie convinzioni con la squadra a livello di organizzazione e tattico. Per me il calcio è semplice: c'è una porta dove fare gol ed un'altra dove non prenderlo. Per me il calcio dominante è questo. Per me il tiki taka è metterla dentro"Poi conclude: "Questa squadra può arrivare in Champions? Faremo di tutto per arrivarci. C'è tanto lavoro da fare. Ci sono giocatori che in questo momento non possono giocare, importanti in questi primi 6 mesi, ma dobbiamo lavorare con quelli che abbiamo a disposizione. Ho fiducia in tutti loro, e quelli che sono disponibili andiamo a lottare per arrivare già in questa partita e vincerla. È chiaro, meglio averli tutti a disposizione, ma gli infortuni fanno parte del calcio"

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