Obiettivo raggiunto. La dirigenza del Milan questa volta l’ha avuta vinta. L’ottimismo che ha accompagnato la difficile trattativa con il Feyenoord per Santiago Gimenez, è stato giustificato, anche se rispetto alle previsioni dei giorni scorsi, la società olandese, per assecondare i desiderata del giocatore messicano, ha abbassato le sue pretese economiche. Certo, come previsto il club rossonero ha dovuto andare sopra i propri paletti, superando la soglia dei canonici 20 milioni di base come budget per l'acquisto di un singolo giocatore, ma portare a casa un centravanti come Gimenez per una cifra complessiva inferiore ai 40 milioni - 35, bonus compresi, più una percentuale di circa il 10% sull’eventuale futura rivendita -, è comunque un grande colpo. Poi, come sempre, dovrà parlare il campo, ma Gimenez - 65 gol in 105 partite con il Feyenoord in due stagioni è mezzo - ha tutto per essere quel “9” che il Milan insegue da tempo. È vero, c’è stato Giroud, capace di segnare 49 reti in 132 gare in rossonero, ma già dopo la stagione ’22-23 in tanti nell’ambiente Milan avevano invocato un investimento pesante in attacco, sempre rinviato, su un giocatore di prospettiva. Anche Alvaro Morata, arrivato a luglio per 13.5 milioni, era sembrato una sorta di tappabuchi, come a voler rinviare all’estate 2025 il grande investimento. Anticipato a gennaio, perché non era più possibile aspettare, vista la carenza di gol dei centravanti a Milanello.