
MILANO - Giorni roventi a Casa Milan dopo che i rossoneri sono stati protagonisti dell'ultimo giorno della sessione invernale di calciomercato. Mentre Conceicao prepara la sfida in Coppa Italia contro la Roma (mercoledì, ore 21) Zlatan Ibrahimovic è impegnato nella presentazione ufficiale dei giocatori iniziando dal grande colpo Santi Gimenez. Le prime parole dell'attaccante messicano: "Uno dei miei sogni principali sin da bambino era giocare in Europa e l'ho avverato. E ora che sono in Europa ho voluto giocare in un grande club e voglio lasciare la mia impronta. Come sto? Effettivamente ho avuto un piccolo infortunio nell'ultima partita, ma adesso sono prontissimo".
Sul trasferimento
"Per prima cosa anche se mi stavano seguendo dal mercato scorso ho cercato di concentrarmi sul gioco. La famiglia e il gruppo dietro di me ha fatto che sia possibile. Sono un uomo di fede e ho lasciato che tutto fosse lasciato nelle mani di Dio. Sul lasciare il Feyenoord dovrebbe rispondere Zlatan e i miei rappresentanti, sono loro che hanno spinto. Io dovevo solo giocare e lasciare tutto nelle mani di Dio. Noi giocatori non entriamo nei negoziati e nelle litigate, pensiamo a giocare".
Pregio ed ispirazione
"Uno che seguo da calciatore è proprio Zlatan. Sento questa responsabilità, è meraviglioso per me. Punti forti? La passione, la potenza. Poi ci saranno dettagli da limare, cosa che farò qui".
Perché la numero 7?
"Per la proposta di quest'estate, il Milan è sempre stato un sogno e un obiettivo. Mi concentro solo sul lavorare e giocare, sapendo che le porte erano sempre aperte. Il numero 7 ha tanti significati, intanto era disponibile e poi è li numero di Shevchenko. E nella Bibbia è il numero perfetto, sceglierlo è stato semplice".
Il Milan e la sfida al Feyenoord in Champions League
"Il Milan è come un vestito fatto su misura, che ha uno spirito importante. E mi immedesimo in questi valori. Sarà un momento bellissimo. È il calcio, succede. Sarà speciale, era la mia famiglia e continuerà ad esserlo".