Tomori e il rifiuto alla Juve: "Non avevo voglia". E Ibra carica il Milan

Le parole del difensore inglese e di Zlatan alla vigilia del ritorno dei playoff di Champions League: "Dovremo essere più concentrati e più concreti con mentalità da finale"
MILANO - Il Milan è chiamato domani sera a ribaltare l'1-0 dell'andata dei playoff di Champions League contro il Feyenoord. Sergio Conceicao è volato in Portogallo per rendere omaggio all'ex presidente del Porto Pinto da Costa, una sorta di secondo padre per l'allenatore rossonero che comunque è tornato per dirigere la sessione pomeridiana. È stato dunque Zlatan Ibrahimovic a tenere la conferenza stampa della vigilia: "Domani sarà una partita molto diversa con 80mila milanisti, non solo quelli allo stadio ma anche quelli in tutto il mondo. Spingeranno la squadra, poi chi va in campo deve prendere questa carica per fare il più possibile ed essere pronti - aggiunge - La squadra domani deve essere concentrata, aggressiva e più concreta rispetto all'andata. Devono entrare con la mentalità che è come una finale. L'importante è vincere, anche se è ovvio che vuoi giocare bene. Siamo sotto di un gol, dobbiamo fare risultato per passare. Ognuno deve spingere il compagno e farlo essere concentrato. È una cosa collettiva che inizia con qualche individualità. Anche chi è in panchina deve spingere, è tutto collegato al collettivo. È questo che fa un gruppo e fa squadra".

Sugli alti e bassi

"Come ho detto una settimana fa l'importante è che i momenti bassi siano più alti possibili. Essere sempre al top tutti i giorni non è facile, ma ci stiamo provando. Se nel lungo una squadra ha i momenti di down più alti possibili è quella che vincerà. È una cosa su cui stiamo lavorando, se sei sempre presente e tiri fuori la mentalità da vittoria: è quello che stiamo creando in questo gruppo. Poi comunico tutti i giorni con i giocatori, cerchiamo di trovare soluzioni, parliamo con l'allenatore anche. Ma non deve essere una cosa ripetitiva, se dici tutti i giorni a tua moglie che la ami poi perde di significato. Devi dimostrarlo con i fatti, non solo con le parole".

Emozioni da dirigente

"Per me personalmente è importante, sì. Sono un vincente, voglio portare risultati. Non cerco di fare cose che non rimangano nella storia, cerco di fare la differenza per scrivere la storia. E il Milan è un Club che scrive la storia. Chiunque lavora nel Milan è qui per fare la stessa cosa. Se vinci porti i trofei, questo è il Milan. Se guardi la storia del Milan in Champions allora ha scritto la storia della competizione. Vogliamo continuare a fare questa cosa. Noi da fuori spingiamo chi va in campo. Siamo il Milan e dobbiamo continuare a portare risultati e scrivere la storia. Domani è come una finale".

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Aspettative dai nuovi arrivati

"Ci aspettiamo tanto dai nuovi acquisti. Sono già presenti, Walker ad esempio è un giocatore presente. Non è uno che deve crescere, lui deve portare risultati. Così come Joao, che può crescere. Gimenez può crescere e diventare ancora più forte, come Bondo e Sottil. Il club si aspetta tanto dai nuovi acquisti. Ho già detto a tutti di prendere il loro spazio, questo serve alla squadra: qualcosa di nuovo che sposta un po' l'equilibrio ed è quello che stanno facendo. Come diceva Galliani, i giocatori devono solo pensare al calcio, al resto ci pensiamo noi. Gimenez è un killer, sta la davanti la porta. Ma deve anche correre, col mister se non corri non giochi. Nell'ultima partita è stato al posto giusto al momento giusto. Poi i palloni possono arrivare da tutte le parti, anche da Mike. Deve stare lì, concentrato e metterla dentro".

Galliani e il quarto posto

"Se andiamo in estate le conferenze con i nuovi acquisti c'ero. Parlavamo con Fonseca tutti i giorni, non solo con me ma con tutto il management. Oggi è una situazione rara, così come dopo la partita col Verona. Non è che è cambiato qualcosa. Stiamo lavorando, tutti abbiamo le nostre responsabilità. Stiamo facendo di tutto per aiutare il Milan a fare il Milan".

"Ogni settimana i risultati cambiano. Noi siamo concentrati su di noi. Pensiamo una partita alla volte, come se tutte fossero una finale. Secondo me chi sta davanti a noi sta facendo di tutto per esserci, sarà una battaglia fra tutti, fino all'ultimo. Tutti sono pericolosi, dobbiamo battere tutti".

Su Alex Jimenez

"In estate dicevo che era il vice Theo. Poi con pazienza è arrivato e ora è presente. C'è questa clausola per il Real, abbiamo un buon rapporto con loro. non ci sono discussioni oggi. È un giocatore importante per noi oggi. Lui in estate era al Milan Futuro, e se parliamo di Milan Futuro oggi abbiamo Camarda, Jimenez, Bartesaghi, Torriani, Zeroli che è andato a Monza, Cuenca che è andato al Genoa, Stalmach che è andato in Germania. Liberali ha fatto il debutto. Questa era la nostra strategia per il Milan Futuro. In Jimenez ci crediamo, vogliamo dare spazio ai nostri talenti. Mi dispiace che non sia in lista Champions, c'erano solo tre cambi, ma dall'anno prossimo sarà in Lista B". Sulla proprietà: "Con Gerry si parla tutti i giorni, è molto coinvolto e carico. Vuole il successo col Milan. Dà forza a tutti quelli che lavorano qua, dà fiducia. Stiamo lavorando, stiamo facendo il più possibile per portare questi risultati. È molto coinvolto, molto sul pezzo. Ti dà spazio di essere te stesso e fare il tuo lavoro, ma in cambio vuole risultati".

Per sbloccare Theo Hernandez

"Questi momenti sono speciali per i calciatori, è tutto su una partita, come una finale. Se hai l'opportunità di giocare queste partite te la godi in maniera diversa. Ognuno ha il suo approccio per tirare fuori il meglio. Poi dipende dal carattere. Io ero concentrato, non mi serviva la scaramanzia. Avevo fiducia. Quando decidevo di fare bene entravo e facevo bene. Theo non è più ragazzino, ora è cresciuto ed è diventato tra i migliori al mondo. Quando sono arrivato io era un ragazzino, ora no. Sa cosa deve fare per tirare fuori il massimo. Deve trovare il "trigger point" per arrivare a livello alto. È difficile, devi trovare sempre questi "bottoni" per caricarti. È il giocatore che entra in campo e deve trovare il modo per fare meglio. Il mio era di essere arrabbiato. Per questo ero arrabbiato, non era personale. Era per fare bene".

Sul ruolo di Leao

"È bello, tutti parlano di Leao, tutti chiedono di dirgli come giocare. Per noi è tra i più forti al mondo: come glielo spieghi come deve giocare? Lo sai lui, per questo è tra i più forti al mondo. Poi puoi indirizzarlo tatticamente, ma come deve giocare non glielo spieghi. È lui che ti spiega come deve giocare. È un motivo se lui è al Milan ed è uno dei più forti al mondo. Mi hanno chiesto una cosa su Leao nell'ultima partita, ma tranquilli, sa lui cosa fare con la palla o meno".

Sul mercato degli italiani

"Noi abbiamo cercato italiani, solo che non siamo riusciti a chiudere. Sottil l'abbiamo preso. Vogliamo giocatori italiani, ma ogni situazione è diversa. Noi cerchiamo di portare i migliori giocatori al Milan. Quando sei al Milan nessuno ha il posto garantito, c'è sempre uno di fianco a te che può prendere il tuo posto. E se non c'è allora lo si porta da fuori, italiano o straniero. Noi cerchiamo profili che possono stare al Milan. Ci sono tanti grandi giocatori, ma quando giochi davanti ad 80mila persone è diverso. Ho visto tanti giocatori che non sono riusciti a giocare al Milan, poi sono andati in altre piazze e hanno fatto bene. Quando sei al Milan devi portare i risultati. Per questo i giocatori del Milan diventano leggende: perché portano risultati e trofei. Abbiamo occhi su tanti italiani, ma come dici te il mercato italiano è diverso. Ma non abbiamo paura, se è giusto lo facciamo".

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Tomori: "Walker ha portato calma ed esperienza"

A fianco di Ibrahimovic il difensore Fikayo Tomori: "Dobbiamo arrivare in campo con l'atteggiamento giusto e la voglia di vincere che abbiamo sempre. Sappiamo che non abbiamo come volevamo l'andata ma domani sappiamo bene cosa fare, vincere con due gol. Siamo pronti e carichi per vincere - aggiunge - Noi come una squadra e come difensori scendiamo in campo ogni partita con l'obiettivo di non prendere gol e domani siamo già sotto di uno. Sappiamo bene la qualità che abbiamo: ma se prendiamo un gol non dobbiamo perdere la concentrazione e credere in quello che stiamo facendo. Alla fine sappiamo che dobbiamo e vogliamo vincere, dobbiamo essere focalizzati per ottenere ciò che vogliamo". "Io e Walker parliamo sempre. Ha portato un po' di calma ed esperienza: credo che tutta la squadra sa la qualità e i trofei che ha vinto, siamo contenti di averlo con noi. Quando dice qualcosa tutti ascoltano, sappiamo il giocatore che è. Non è come Ibra (ride, ndr), ha un modo diverso ma sta crescendo ancora in questa squadra: da quando è arrivato ha fatto un gran lavoro".

Difficoltà a Rotterdam

"Dopo la partita abbiamo parlato tra di noi ma non abbiamo visto le immagini perché avevamo il Verona: oggi sono sicuro che guarderemo la partita dell'andata per vedere le cose che non abbiamo fatto bene. I loro attaccanti hanno fatto una buona partita, con aggressività nei duelli e profondità con la palla. Dobbiamo vedere cosa possiamo migliorare. La cosa più importante per me è focalizzarci su cosa fare noi meglio".

I rumors di mercato tra Juventus e Tottenham

"Io ho sempre detto che mi sono sentito a casa qua: nulla è cambiato. So che ogni mercato ci sono dei club e delle persone che ne parlano: io ero e sono adesso concentrato su cosa devo fare, stare qua. È un orgoglio e un piacere indossare questa maglia: non ho avuto nè sentito la voglia di andare via. Finché mi vogliono resto qua".

Il modulo con i 4 attaccanti

"Il mister dice sempre che se giochiamo con 3, 4 o 5 l'obiettivo è sempre lo stesso: vincere. Per farlo devi correre e lottare, fare tutto per vincere. Noi andiamo sul campo e i titolari vanno in campo per vincere la partita. Se ne abbiamo 3, 4, 7 o 10 davanti è solo per vincere".

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MILANO - Il Milan è chiamato domani sera a ribaltare l'1-0 dell'andata dei playoff di Champions League contro il Feyenoord. Sergio Conceicao è volato in Portogallo per rendere omaggio all'ex presidente del Porto Pinto da Costa, una sorta di secondo padre per l'allenatore rossonero che comunque è tornato per dirigere la sessione pomeridiana. È stato dunque Zlatan Ibrahimovic a tenere la conferenza stampa della vigilia: "Domani sarà una partita molto diversa con 80mila milanisti, non solo quelli allo stadio ma anche quelli in tutto il mondo. Spingeranno la squadra, poi chi va in campo deve prendere questa carica per fare il più possibile ed essere pronti - aggiunge - La squadra domani deve essere concentrata, aggressiva e più concreta rispetto all'andata. Devono entrare con la mentalità che è come una finale. L'importante è vincere, anche se è ovvio che vuoi giocare bene. Siamo sotto di un gol, dobbiamo fare risultato per passare. Ognuno deve spingere il compagno e farlo essere concentrato. È una cosa collettiva che inizia con qualche individualità. Anche chi è in panchina deve spingere, è tutto collegato al collettivo. È questo che fa un gruppo e fa squadra".

Sugli alti e bassi

"Come ho detto una settimana fa l'importante è che i momenti bassi siano più alti possibili. Essere sempre al top tutti i giorni non è facile, ma ci stiamo provando. Se nel lungo una squadra ha i momenti di down più alti possibili è quella che vincerà. È una cosa su cui stiamo lavorando, se sei sempre presente e tiri fuori la mentalità da vittoria: è quello che stiamo creando in questo gruppo. Poi comunico tutti i giorni con i giocatori, cerchiamo di trovare soluzioni, parliamo con l'allenatore anche. Ma non deve essere una cosa ripetitiva, se dici tutti i giorni a tua moglie che la ami poi perde di significato. Devi dimostrarlo con i fatti, non solo con le parole".

Emozioni da dirigente

"Per me personalmente è importante, sì. Sono un vincente, voglio portare risultati. Non cerco di fare cose che non rimangano nella storia, cerco di fare la differenza per scrivere la storia. E il Milan è un Club che scrive la storia. Chiunque lavora nel Milan è qui per fare la stessa cosa. Se vinci porti i trofei, questo è il Milan. Se guardi la storia del Milan in Champions allora ha scritto la storia della competizione. Vogliamo continuare a fare questa cosa. Noi da fuori spingiamo chi va in campo. Siamo il Milan e dobbiamo continuare a portare risultati e scrivere la storia. Domani è come una finale".

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