MILANO - Sergio Conceiçao si è sfogato - ne parliamo a fianco -, è stufo di sentirsi ripetere di essere un tecnico a scadenza, però sono il suo contratto, unito a risultati e l’ambiente creatosi a Milanello, a renderlo vulnerabile. Solo il quarto posto, oggi traguardo utopistico, e la vittoria della Coppa Italia - ma si dovrà passare da un tesissimo derby in semifinale ad aprile -, potrebbe cambiare il destino del tecnico portoghese, legato al Milan da un accordo fino al 30 giugno 2026, con il club che però potrebbe interrompere il rapporto già fra quattro mesi grazie a un’opzione inserita nel contratto. Insomma, è difficile che Sergio Conceiçao sia ancora al suo posto quando il Milan si ritroverà a luglio. Al momento è pure difficile affermare con certezza che il portoghese arrivi al termine di questa annata. La società lo ha confermato anche dopo il ko di Bologna: terminerà la stagione, il messaggio che arriva da Casa Milan.

Il Milan vuole un tecnico italiano
Ma sappiamo bene come funzionano le cose nel calcio, quello detto ieri non vale oggi e domani sera a San Siro arriverà la Lazio in quella che doveva essere la seconda “finale” Champions dei rossoneri e che ora rischia di trasformarsi in un dentro-fuori per l’Europa e pure per Conceiçao. Che, ribadiamo, è stato confermato, ma un nuovo ko - sarebbe il terzo consecutivo, unito all’eliminazione in Champions - potrebbe rimescolare le carte (fra le voci, non confermate al momento, una possibile promozione di Tassotti, tornato da qualche settimana e nello staff di Milan Futuro). Il tutto senza dimenticare che dopo le gare con Lecce (8 marzo) e Como (15) ci sarà una sosta, con il Milan che tornerà poi in campo il 30 marzo a Napoli. Tralasciando il presente e ciò che potrebbe accadere fra 48-60 ore e spostando l’orizzonte a giugno-luglio, sta avanzando sempre di più all’interno della società rossonera il pensiero che la panchina vada affidata a un tecnico italiano.