Al Milan non sembra esserci pace. Dopo l’eliminazione dalla Champions League e tre sconfitte consecutive in campionato, Sergio Conceiçao è stato confermato dalla società che, dopo l'esonero di Fonseca a fine 2024, non vorrebbe cambiare nuovamente allenatore. Il problema, però, è che la tensione nell’ambiente rossonero non svanisce. E così ieri sono filtrati da persone vicine a Conceiçao - che ha poi smentito - pensieri sul malcontento del tecnico, deluso dal fatto di essere costantemente in discussione, di finire un giorno sì e l’altro pure sul banco degli imputati, di essere considerato il principale responsabile del momento negativo.
Le difficoltà di Sergio
Conceiçao è conscio di non essere finora riuscito a far svoltare l’annata rossonera, anzi. Però il portoghese - e su queste pagine è stato sovente sottolineato - non è di certo l’unico colpevole. Questa è stata per esempio la prima settimana da inizio gennaio in cui Conceiçao ha potuto allenare veramente la squadra, visto che dalla Supercoppa di inizio 2025 in poi il Milan ha giocato quasi sempre ogni tre giorni con pochi allenamenti veri incastonati fra rifiniture, partite e scarichi. L’allenatore si è poi sentito poco supportato dal club, tant’è che in diverse delle ultime conferenze stampa ha sentito l’esigenza di difendere il suo lavoro e la sua carriera. Per esempio Conceiçao non ha mai incontrato o parlato direttamente con Gerry Cardinale, mentre i dirigenti - Ibrahimovic e Moncada - si sono avvicinati maggiormente a lui nella quotidianità di Milanello e dello spogliatoio solamente nelle ultime settimane.