Caso Paratici, Gravina difende la Figc: "Nessuna interferenza"

Il numero 1 del calcio italiano, fresco della nomina a vicepresidente Uefa, parla così del possibile arrivo al Milan dell'ex ds della Juventus

Il presidente della Figc Gabriele Gravina parla a margine del convegno sullo sport giovanile all'Arena Civica di Milano e sono interessanti i temi trattati.  Il numero 1 del calcio italiano, fresco della nomina da parte di Ceferin a vicepresidente Uefa, parte dal discorso giovani: "Non è una scelta, non è un'opportunità ma una necessità lavorare sui giovani".

"Giovani importanti per la Nazionale"

Poi aggiunge: "Le infrastrutture e i settori giovanili diventano voci particolarmente rilevanti nei bilanci dei club, soprattutto in un momento in cui i ricavi presentano una certa volatilità mettendo in difficoltà il mondo del calcio. Siamo passati da 630 mila ragazzi a 750 mila tesserati tra i 5 e i 16 anni. Abbiamo recuperato rispetto al periodo pre-pandemia. Questi ragazzi rappresentano il 20% della popolazione italiana in quella fascia d'età. Una base così larga una piramide così importante offre opportunità per il calcio di vertice. E visti gli ottimi risultati del nostro settore giovanile, a livello Under 20, Under 19 e Under 17, per questo speriamo in risultati migliori anche per la nazionale maggiore".

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Gravina su Paratici

Commentando le voci di una ipotetica interferenza della Figc nell'ingaggio di Paratici come direttore sportivo del Milan, Gravina chiarisce: "Non ci sono interferenze della federazione sulla nomina di Paratici; qualcuno sta avvicinando il mio nome a ipotesi di questo tipo, ma assolutamente no. Il Milan o chiunque, perché è consentito dalle norme, può contrattualizzare Paratici. Come sapete tutti ha una squalifica fino al 20 luglio del 2025, quindi non può operare perché è squalificato, ma può essere contrattualizzato".

Gravina, i rapporti con Abodi

Sui rapporti con politica e Lega Serie A:"Con il ministro Abodi abbiamo avviato un percorso molto importante, abbiamo rappresentato le esigenze del calcio italiano. Noi vogliamo fare la nostra parte, vogliamo rispettare quanto abbiamo già indicato nel nostro piano industriale. Sono d'accordo con il presidente Simonelli, ci sono delle attività a livello legislativo che potrebbero facilitare e agevolare alcuni percorsi. Come ho detto prima, lo splendido rapporto che abbiamo riscoperto e rilanciato insieme Federazione e leghe di colleghe sarebbe vincente per tutto il movimento se anche il governo italiano potesse condividere con noi, o comunque noi insieme a loro, questo splendido percorso che vogliamo tracciare".

 

 

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Il presidente della Figc Gabriele Gravina parla a margine del convegno sullo sport giovanile all'Arena Civica di Milano e sono interessanti i temi trattati.  Il numero 1 del calcio italiano, fresco della nomina da parte di Ceferin a vicepresidente Uefa, parte dal discorso giovani: "Non è una scelta, non è un'opportunità ma una necessità lavorare sui giovani".

"Giovani importanti per la Nazionale"

Poi aggiunge: "Le infrastrutture e i settori giovanili diventano voci particolarmente rilevanti nei bilanci dei club, soprattutto in un momento in cui i ricavi presentano una certa volatilità mettendo in difficoltà il mondo del calcio. Siamo passati da 630 mila ragazzi a 750 mila tesserati tra i 5 e i 16 anni. Abbiamo recuperato rispetto al periodo pre-pandemia. Questi ragazzi rappresentano il 20% della popolazione italiana in quella fascia d'età. Una base così larga una piramide così importante offre opportunità per il calcio di vertice. E visti gli ottimi risultati del nostro settore giovanile, a livello Under 20, Under 19 e Under 17, per questo speriamo in risultati migliori anche per la nazionale maggiore".

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