Pagina 7 | Allegri: "Vlahovic straordinario". E la risposta sull'addio Juve è una lezione di stile

Massimiliano Allegri è tornato a Milanello, undici anni dopo la sua ultima esperienza alla guida del Milan. Il tecnico livornese, fermo un anno dopo l'esonero alla Juventus, ha fatto il suo ritorno al centro sportivo rossonero per seguire da vicino i test atletici dei giocatori, tappa preliminare in vista del raduno ufficiale in programma per oggi, lunedì 7 luglio. Una giornata importante che ha segnato l’avvio ufficiale della nuova stagione rossonera con la conferenza stampa di presentazione.

Allegri, conferenza Milan 

"Buongiorno a tutti, ben trovati. Mi fa piacere essere qui davanti a voi, iniziamo oggi questa avventura dove cercheremo di toglierci grandi soddisfazione. Da quando sono arrivato abbiamo incominiciato a lavorare bene con tutta la società, per ottenere risultati bisogna essere un blocca unito. Abbiamo una grande responsabilità di fronte un club importante come il Milan. Stiamo condividendo insieme tutte le dinamiche, oggi c'è stato il primo allenamento. Sono molto entusiasta. Qui ho ritrovato tante persone che ho lasciato e tante altre nuove che per me sono uno stimolo importante" - ha esordito Allegri in conferenza stampa.

Poi ha proseguito: "In questi quindici anni ho vinto più del Milan? Ho avuto la fortuna di lavorare quattro anni al Milan dove ho avuto la possibilità di vincere, poi sono andato alla Juve e colgo l'occasione per ringraziarli degli otto anni che ho vissuto con loro, con il presidente Agnelli con cui sono legato, così come con Elkann. Non ho vinto io, cerco di mettere i giocatori nelle condizioni di poterlo fare. Ma tutto questo nasce grazie alla società, come lo sarà con il Milan. Credo che la rosa sia ottima, ora inizio a concoscere i giocatori. Il direttore sta monitorando le varie situazioni, l'importante è arrivare bene al 31 agosto. Dobbiamo lavorare bene perché i primi sei mesi sono fondamentali per arrivare a marzo nelle migliori condizioni. Intanto ad agosto abbiamo già una partita da dentro o fuori in Coppa Italia (contro il Bari ndr)".

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"Obiettivo Milan? La Champions". Poi fa l'esempio dello Spezia

"A fine stagione sarò felice se? Non cominciamo a dire che sarò felice se...Credo che bisognerà iniziare a lavorare con entusiamo, passione e responsabilità, per creare i presupposti per essere a marzo nelle condizioni di poter raggiungere gli obiettivi. Il Milan è una squadra di livello mondiale e quindi il primo obiettivo è ritornare in Champions League" - ha detto Allegri. Poi, una sua vecchia citazione che tutti ricordano in termini diversi prima di proseguire: "Il calcio è difficile. Come mi spiego la passata stagione e come potrò cambiare le cose? Guardavo la Serie B e la Spezia ha giocato i playoff con un solo giocatore di differenza rispetto all'anno prima quando hanno giocato i playout. Non posso parlare di quello che è successo l'anno scorso qui. Ho seguito il Milan per passione. Devo prendere il positivo dello scorso anno, il trofeo vinto e la finale di Coppa Italia. Sta a me ora far rendere tutti al meglio. Bisogna sempre puntare al massimo e non accontentarsi. In campionato, visto che non è una partita secca, bisogna viaggiare a una velocità da crociera. Bisogna fare un tot di punti, fare dei gol e prenderne meno. La differenza reti ha sempre fatto la differenza".

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Allegri sul Vlahovic e il mercato Milan

"Quanto sarà di corto muso il mio Milan? Non è questione di corto muso, bisogna riportare il Milan in Champions e ci possiamo arrivare solo con il lavoro quotidiano. Su questo sono fiducioso. Perché ho scelto il Milan? Sono molto affezionato al club, mi ha regalato il primo scudetto. Ero molto entusiasta quando Tare mi ha chiamato e sono molto contento di questa scelta" - ha spiegato Allegri. Su Vlahovic ha dribblato la domanda: "Con lui ho un bel rapporto. Per quanto riguarda il mercato c'è il direttore. Io condivido con lui le opportunità che ci sono. Per quanto riguarda le uscite sono state condivise, oggi ho 25 giocatori e sono contento. Oggi tre devono rimanere anche fuori dall'allenamento. L'importante è lavorare bene e arrivare pronti al 17 agosto per la sfida di Coppa Italia per prepararci bene all'inizio del campionato". 

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Le ambizioni e il siparietto sul catenaccio

"Quando si lavora al Milan bisogna avere sempre l'ambizione di avere il massimo dei risultati e per farlo bisonga farlo con convinzione. In questo momento non serve a niente dire "vinceremo il campionato". Bisogna essere professionali e concreti" - ha ribadito Allegri. Poi una piccola scena divertente: "Sto facendo catenaccio sulle informazioni? No, catenaccio no, altrimenti dicono che faccio catenaccio. Siamo offensivi. Se andiamo con il 4-3-3? Dove? (ride ndr). Intanto cerchiamo di metterne dieci, poi vediamo come li mettiamo. Maignan? Sono molto contento che abbia deciso di rimanere, è il capitano della squadra, ed è uno dei migliori. Leao? Giocatore straordinario, farà una grande stagione".

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Il ruolo di Modric e l'incontro con la proprietà

"Modric è un giocatore straordinario, non c'è bisogno di presentazioni. C'è Ricci, poi Loftus-Cheeck credo sia importante, poi c'è Fofana, Musah, Bondo. Sicuramente giocheremo a tre a centrocampo, poi a seconda delle caratteristiche cercherò di metterli in campo e farli rendere al meglio. Che società ho trovato? Chiarezza nei ruoli, l'arrivo di Tare è un valore aggiunto.Tutto il blocco, fino ai magazzinieri e fisioterapisti, dovrà essere unico. La proprietà l'ho incontrata e sono stato contento. I tifosi? La cosa più importante che dobbiamo fare è lavorare bene per riconquistare il loro rispetto. E poi dobbiamo ottenere i risultati che è la cosa che conta di più nel calcio. Ci dovranno dare una mano, avremo bisogno di loro" - ha detto Allegri.

L'importanza della difesa e come è cambiato Allegri

Sull'importanza della difesa: "Non sono un amante delle statistiche, ma ci sono dei numeri da cui non si puà scappare. Solo un anno il campionato non è stato vinto dalla miglior difesa, l'anno di Sarri alla Juve. Sin da quando facevo l'album delle figurine mi hanno detto dell'importanza della differenza reti". Poi ancora su Leao: "Se riuscirò a tirare fuori qualcosa da lui? Speriamo, è negli anni della maturazione. Credo sia più responsabile, l'ho incontrato stamani e ci ho parlato. Come è cambiato Allegri in questi anni? Avevo i capelli, ho visto ieri un confronto con una foto di 15 anni fa. Un mio amico mi ha detto: "Chi è quello accanto a te?". Sono cambiato tanto. Io dico che i giovani non sono più o meno bravi degli anziani, ma il miglioramento passa attraverso le esperienze. Rispetto al primo Milan sono completamente diverso. I quattro anni di Milan e gli otto di Juve mi hanno insegnato molto. Questa miscela di queste due società mi ha ingigantito. Ma non si finisce mai di imparare e bisogna volerlo. Il mantenimento non esiste, esiste il miglioramento e peggioramento".

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"Non c'è bisogno di una rivoluzione"

"Puntare allo scudetto è un proclamo che serve a voi. Ripeto siamo al Milan e dobbiamo puntare al massimo. Il campionato è di 38 partite, non mente. Ogni domenica si gioca per i tre punti. Ma fino a marzo si deve solo costruire, poi nei mesi finali si vedrà. Ibra? Non l'ho ancora visto, appena c'è stata l'ufficialità ci siamo sentiti. Insieme ad altri mi ha regalato il mio primo scudetto. Ora ha iniziato una nuova esperienza da consulente della proprietà. Deve essere d'esempio con la sua mentalità vincente. Addio Theo? Ha fatto una scelta diversa. Al più presto bisogna diventare squadra, prima ci riusciamo e prima raggiungiamo i risultati. Ho visto ragazzi attenti. Quello che è successo negli anni precedenti non mi riguarda, ripeto, devo prendere il meglio. Non c'è bisogno di una rivoluzione, bisogna lavorare con ordine e responsabilità. Poi Tare avrà modo di cogliere le opportunità sul mercato" - ha spiegato Allegri. Sul siparietto di Thiago Silva che ha raccontato di aver sentito il mister prima della sfida contro l'Inter agli ottavi del Mondiale per Club: "Ogni tanto ci sentiamo, gli ho detto "Cosa fai il dirigente? No gioco ancora, mi ha risposto".

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"Napoli favorita. Alla Juve anni meravigliosi"

Sulle squadre che Allegri teme: "Il Napoli, che ha vinto il campionato e chi vince parte sempre favorita. Poi Inter, Juventus, Lazio, Roma, Atalanta. Ci sono sempre sei/sette squadre e bisogna lavorare bene per arrivare quarti". Sui difensori rossoneri in rosa: "Secondo me abbiamo ottimi centrali, Pavlovic per me ha margini di miglioramento, così come altri. Gabbia è un ragazzo esemplare. Se il Milan è una rivincita? No. L'ho detto prima, alla Juve ho vissuto anni meravigliosi. Altre offerte? Per me la più importante era il Milan, che ha un fascino meraviglioso. Se farò giochini con qualcuno? Per loro fortuna non ce la faccio a tirare in porta".

Il calcio di Allegri e l'esempio di Ronaldo

Sulla sua filosofia: "Quando abbiamo la palla dobbiamo fare gol e quando non l'abbiamo dobbiamo difendere per non prendere gol. Dobbiamo divertirci con grinta e vincendo. Facciamo un lavoro meraviglioso e va fatto con passione. Dobbiamo buttare il cuore oltre l'ostacolo. Se Leao deve avere i paraocchi come i cavalli? No, deve vedere a 360 gradi, così come altri. Poi ognuno ha le sue caratteristiche. Se sono stanco per chi dice che gioco male? No, mi ci diverto. In ogni caso per me è importante il risultato, poi se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi...Quando Cristiano Ronaldo fece gol in rovesciata contro di noi a Torino nessuno si ricordò l'azione, ma solo quel gesto. Il calcio è arte e tutti vengono a vedere il gesto tecnico. Il gioco di squadra finisce se l'1 la passa al 2, poi il due al 3 e lui sbaglia, è già finita".

 

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"Napoli favorita. Alla Juve anni meravigliosi"

Sulle squadre che Allegri teme: "Il Napoli, che ha vinto il campionato e chi vince parte sempre favorita. Poi Inter, Juventus, Lazio, Roma, Atalanta. Ci sono sempre sei/sette squadre e bisogna lavorare bene per arrivare quarti". Sui difensori rossoneri in rosa: "Secondo me abbiamo ottimi centrali, Pavlovic per me ha margini di miglioramento, così come altri. Gabbia è un ragazzo esemplare. Se il Milan è una rivincita? No. L'ho detto prima, alla Juve ho vissuto anni meravigliosi. Altre offerte? Per me la più importante era il Milan, che ha un fascino meraviglioso. Se farò giochini con qualcuno? Per loro fortuna non ce la faccio a tirare in porta".

Il calcio di Allegri e l'esempio di Ronaldo

Sulla sua filosofia: "Quando abbiamo la palla dobbiamo fare gol e quando non l'abbiamo dobbiamo difendere per non prendere gol. Dobbiamo divertirci con grinta e vincendo. Facciamo un lavoro meraviglioso e va fatto con passione. Dobbiamo buttare il cuore oltre l'ostacolo. Se Leao deve avere i paraocchi come i cavalli? No, deve vedere a 360 gradi, così come altri. Poi ognuno ha le sue caratteristiche. Se sono stanco per chi dice che gioco male? No, mi ci diverto. In ogni caso per me è importante il risultato, poi se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi...Quando Cristiano Ronaldo fece gol in rovesciata contro di noi a Torino nessuno si ricordò l'azione, ma solo quel gesto. Il calcio è arte e tutti vengono a vedere il gesto tecnico. Il gioco di squadra finisce se l'1 la passa al 2, poi il due al 3 e lui sbaglia, è già finita".

 

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