Monza, Galliani: "Sei punti con la Juve? Illogico". E il retroscena su Palladino

Così l'ad del Monza: "Raffaele era stato qui da calciatore, ma ha subito degli infortuni. Abbiamo sempre pensato potesse fare l'allenatore"
Monza, Galliani: "Sei punti con la Juve? Illogico". E il retroscena su Palladino© Getty Images

MONZA - "Mi viene l'illuminazione di cambiare allenatore e vado ad Arcore. La regola è questa: se mi viene un'idea devo ottenere la benedizione del presidente. Lui ha parlato con Palladino e mi ha detto di fare questa operazione. C'era la partita con la Juve e poi la sosta, avevo detto a Raffaele di aspettare dopo la sosta perché magari avrebbe perso. Lui ha voluto iniziare subito: evidentemente ha una buona stella visto che ha battuto la Juve all'esordio. Penso che quest'anno il Monza ha fatto 6 punti con la Juve, non ha una spiegazione logica". Nel corso di un'intervista concessa a Sky Sport 24, il vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza Adriano Galliani ha rivelato un retroscena dell'incontro tra Berlusconi e Palladino: "È arrivato da noi nel 2019 come calciatore, intelligente e in gamba. Poi ha avuto problemi muscolari e non è riuscito a giocare più, abbiamo pensato che potesse iniziare la carriera da allenatore. Le persone intelligenti possono fare tutto. Dopo 5 partite avevamo 0 punti, alla sesta partita abbiamo pareggiato a Lecce con un solo tiro in porta su punizione".

Galliani: "Ecco come Berlusconi ha comprato il Monza"

L'arrivo di Berlusconi a Monza risale a 5 anni fa. Tutto iniziato con un pranzo ad Arcore e un'idea lanciata da Galliani davanti a un piatto di spaghetti: "Era uno dei tradizionali pranzi del martedì, dissi al presidente che c'era il Monza in vendita. Lui non rispose nulla, io non aggiunsi altro. Ci sediamo a tavola con la sua famiglia e i maggiori dirigenti del gruppo Fininvest e dice loro: 'Ho saputo da Adriano che il Monza è in vendita'. Io ero muto, non volevo spingere. Tutti dicono sì, Berlusconi allora mi dice: 'Adriano, vai e fai'. Abbandonai subito il piatto di spaghetti, parlai con Felice Colombo e suo figlio e trovammo l'accordo con una stretta di mano da amici. Puntualmente abbiamo rispettato, sia noi che la famiglia Colombo, tutto quello che ci eravamo detti". Galliani parla poi del recente passaggio alla difesa a tre, storicamente invisa a Berlusconi: "Il presidente ama la linea a 4, il mister gli ha spiegato che gli esterni si alzano e si abbassano, magari in fase di non possesso diventa a 4. Diciamo che abbiamo ottenuto un compromesso. Il Milan, dopo aver vinto lo scudetto con il 4-2-3-1, oggi gioca a tre. Lo fanno anche il Tottenham, il Torino e l'Atalanta, ma se penso ai terzini che abbiamo avuto al Milan è pazzesco". 

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Galliani: "La mia vita calcistica è Milan-Monza"

"Sono nato e cresciuto a Monza, la mia vita è sempre stata collegata al calcio. Non è un caso se, quando sono stato uno dei proprietari del Monza fino al 1985, anno in cui Berlusconi mi ha chiesto di dimettermi per andare con lui al Milan, ho abitato qua. Sono diventato ad del Milan il 20 febbraio 1986, decisi di trasferirmi a Milano per respirare l'aria della squadra in cui sarei andato", racconta Galliani. Il legame con la sua città è forte, legato anche al ricordo della mamma e delle domeniche di tanti anni fa, ma è altrettanto intenso il significato della gara che vivrà sabato. "La mia vita calcistica è Milan-Monza, non sarebbe potuto accadere altro. Il mio ultimo ballo professionale non poteva che essere il Monza. Non potevo tradire il Milan dopo 31 anni, non sarei potuto andare in un altro club. Qui sono a casa, non c'è stato un solo tifoso del Milan che mi ha accusato di tradimento". Negli ultimi 20 anni, il calcio italiano ha perso credito. "Le squadre inglesi fatturano 3-4 volte in più, cosa che non accadeva prima. Sarà difficile per il calcio italiano tornare a essere il primo in Europa come negli anni '90. Mentre una volta i palloni d'oro giocavano tutti in Italia, l'ultimo pallone d'oro conquistato da un calciatore che militava in Serie A è Kakà nel 2007. Sono passati 15 anni".

Galliani: "Monza e Milan, cuore diviso a metà"

Come all'andata a Milano, per Galliani anche sabato sarà un match indimenticabile con Berlusconi al suo fianco: "A San Siro avevo il cuore diviso a metà. Il Monza è la squadra della città dove sono nato, ma i 31 anni di Milan non possono essere cancellati. Che il teatro sia San Siro o l'U Power Stadium non cambia, è un sogno. Abituati a fare i derby con Seregno e Renate... adesso è incredibile. Il presidente verrà. Ero a pranzo da lui, sabato ha promesso che ci sarà. Il presidente, come me, quando parla del Milan continua a dire 'noi'. Sarà noi contro noi. Starà in religioso silenzio, senza muovere un muscolo se dovesse segnare il Monza o il Milan, come accaduto all'andata. Mi sto allenando". Berlusconi sogna addirittura un Monza campione in pochi anni. "Il presidente è libero di pensare e sognare. Quando l'ho conosciuto nel 1979 mi ha insegnato che bisogna pensare in grande. Questo mi ha aiutato nella vita. Se pensi allo Scudetto magari ti salvi, se pensi a salvarti, magari retrocedi. Bisogna avere obiettivi altissimi. Il mio sogno si è realizzato lo scorso anno. Io tifo tre squadre: il Milan, il Monza e l'Armani. Nell'ultima stagione Milan e Armani hanno vinto lo scudetto e il Monza è stato promosso in Serie A. Speriamo che il 2023 sia simile al 2022".

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MONZA - "Mi viene l'illuminazione di cambiare allenatore e vado ad Arcore. La regola è questa: se mi viene un'idea devo ottenere la benedizione del presidente. Lui ha parlato con Palladino e mi ha detto di fare questa operazione. C'era la partita con la Juve e poi la sosta, avevo detto a Raffaele di aspettare dopo la sosta perché magari avrebbe perso. Lui ha voluto iniziare subito: evidentemente ha una buona stella visto che ha battuto la Juve all'esordio. Penso che quest'anno il Monza ha fatto 6 punti con la Juve, non ha una spiegazione logica". Nel corso di un'intervista concessa a Sky Sport 24, il vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza Adriano Galliani ha rivelato un retroscena dell'incontro tra Berlusconi e Palladino: "È arrivato da noi nel 2019 come calciatore, intelligente e in gamba. Poi ha avuto problemi muscolari e non è riuscito a giocare più, abbiamo pensato che potesse iniziare la carriera da allenatore. Le persone intelligenti possono fare tutto. Dopo 5 partite avevamo 0 punti, alla sesta partita abbiamo pareggiato a Lecce con un solo tiro in porta su punizione".

Galliani: "Ecco come Berlusconi ha comprato il Monza"

L'arrivo di Berlusconi a Monza risale a 5 anni fa. Tutto iniziato con un pranzo ad Arcore e un'idea lanciata da Galliani davanti a un piatto di spaghetti: "Era uno dei tradizionali pranzi del martedì, dissi al presidente che c'era il Monza in vendita. Lui non rispose nulla, io non aggiunsi altro. Ci sediamo a tavola con la sua famiglia e i maggiori dirigenti del gruppo Fininvest e dice loro: 'Ho saputo da Adriano che il Monza è in vendita'. Io ero muto, non volevo spingere. Tutti dicono sì, Berlusconi allora mi dice: 'Adriano, vai e fai'. Abbandonai subito il piatto di spaghetti, parlai con Felice Colombo e suo figlio e trovammo l'accordo con una stretta di mano da amici. Puntualmente abbiamo rispettato, sia noi che la famiglia Colombo, tutto quello che ci eravamo detti". Galliani parla poi del recente passaggio alla difesa a tre, storicamente invisa a Berlusconi: "Il presidente ama la linea a 4, il mister gli ha spiegato che gli esterni si alzano e si abbassano, magari in fase di non possesso diventa a 4. Diciamo che abbiamo ottenuto un compromesso. Il Milan, dopo aver vinto lo scudetto con il 4-2-3-1, oggi gioca a tre. Lo fanno anche il Tottenham, il Torino e l'Atalanta, ma se penso ai terzini che abbiamo avuto al Milan è pazzesco". 

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