Cannavaro: "Gravina mi ha convinto: il calcio deve ripartire"

L'ex azzurro: "Deve farlo per la sua importanza sociale, sportiva ed economica"
Matthijs De Ligt (Idolo Cannavaro)© XinHua

NAPOLI - "Mi fa molto piacere vedere Rino Gattuso sulla panchina del Napoli perché oltre a volergli bene come amico, so bene quali sono le sue qualità. Rino ci mette sempre la faccia, forse a volte anche troppo, prendendosi colpe e responsabilità non sue. Ha fatto benissimo al Milan, è arrivato in un momento difficilissimo a Napoli ed è riuscito a rimettere in carreggiata la squadra e sono sicuro che se non ci fosse stata la sospensione del campionato, il Napoli avrebbe potuto fare molto bene". Lo ha dichiarato Fabio Cannavaro, ex Napoli, Parma, Inter e Juve, ai microfoni di Napoli Magazine Live: “In Cina siamo abbastanza tranquilli, in questo momento siamo a cena, abbiamo ancora l’obbligo della mascherina che tra un po’ sarà tolto, quindi, ritorniamo alla normalità. Libai è un personaggio unico, devo stare molto attento altrimenti me lo ritrovo al posto mio in panchina. È un ragazzo sveglio, molto simpatico, ha giocato anche un po’ a calcio e mi ha aiutato molto in questa esperienza in Cina".

"Gravina mi ha convinto"

"Ho sentito cosa ha detto il presidente federale Gravina all’Università di Bologna e devo riconoscere che mi ha convinto in pieno, perché il calcio deve ripartire per la sua importanza sociale, sportiva ed economica. Giocatori come Mertens sono troppo importanti per il Napoli perché oramai sono parte integrante della squadra ma anche della città, poi è chiaro, toccherà sempre alla società dover decidere liberamente, l’importante è che se si decide di continuare, lo si faccia con la massima convinzione reciproca. Io al fianco di Koulibaly? Beh, non sarebbe male, per me sarebbe stato molto comodo (e ride, ndr). Scherzi a parte, Koulibaly da quando è arrivato a Napoli è sempre migliorato, è un giocatore di altissimo livello, che farà sempre la fortuna delle squadre in cui giocherà".

Gattuso ha risollevato il Napoli

"Non ho mai lasciato Napoli, anche se ho lavorato fuori, pur avendo fatto il giro del mondo, è sempre casa mia, la mia famiglia, i miei figli sono in città e quindi non ci penso nemmeno a lasciare la città. Stare lontano da Napoli non è semplice, la cosa importante è mantenere sempre i legami molto stretti ed è anche l’intento della Fondazione (Cannavaro-Ferrara, ndr). Come ho detto tante altre volte, chi fa il mio mestiere deve sempre aspirare al top e il Napoli è il top. Poi, è chiaro, in questo momento la squadra azzurra è in ottime mani, ma chissà, in futuro… Il Guangzhou Evergrande è una delle prime 20 società al mondo ed è una delle primissime in Asia, è un club che mi permette di vincere e di puntare alla Champions asiatica, alleno giocatori che mi permettono di migliorarmi, anche se è chiaro che un giorno mi piacerebbe allenare in Europa, un club importante. Azmoun lo conosco avendolo visto varie volte, ma il Napoli è già competitivo perché ha una rosa importante con giocatori forti, forse in questa stagione ha pagato troppo la grande personalità di Mister Ancelotti, ma con l’arrivo di Gattuso, come dicevo prima, la squadra si è ripresa ottenendo anche risultati importanti”.

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