De Laurentiis, Napoli-Pescara e il problema con la tv

Il patron, fa sapere il suo entourage, ha voluto seguire i suoi ragazzi impegnati nel test amichevole contro la formazione di Oddo dalla casa di Roma dove si trova in isolamento con la moglie
De Laurentiis, Napoli-Pescara e il problema con la tv© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis e sua moglie Jacqueline hanno trascorso nella loro casa di Roma la prima giornata di isolamento dopo la positività al Covid19. Il decorso al momento non desta però preoccupazione e i medici nei prossimi giorni valuteranno se portarlo in ospedale per qualche esame medico approfondito. Il produttore cinematografico è rimasto oggi nella sua camera, parlando diverse volte al telefono. Lui e la moglie sono da soli in casa, con loro solo la servitù che porta i pasti lasciandoli fuori dalla porta e con le posate usa e getta. Nel pomeriggio ha guardato l'amichevole Napoli-Pescara in tv. Una visione non semplice visto che De Laurentiis a casa ha un abbonamento di servizio e non può comprare eventi singoli, è intervenuto un tecnico della tv satellitare a distanza per attivargli la visione. A quanto si apprende da fonti del club il presidente azzurro non ha febbre né particolari problemi di tosse o respiratori, sente solo una diffusa debolezza e qualche dolore articolare, come ieri. Jacqueline, sua moglie, ha avuto la febbre ma oggi la sua temperatura è scesa. Il patron azzurro viene costantemente monitorato dai medici tenendo conto dell'età, 72 anni, e dei problemi di salute precedenti che ha superato: due anni fa un problema cardiaco e lo scorso anno una forte polmonite. 

De Laurentiis amareggiato per le polemiche

Il presidente, riferiscono dall'entourage, è rimasto però molto deluso e amareggiato per le polemiche che si sono scatenate sulla presenza alla riunione di Lega Calcio, ricordando la sua estrema prudenza nei confronti del coronavirus. De Laurentiis non si aspettava tante reazioni negative alla notizia della sua malattia, di cui non aveva segnali il giorno della riunione di Lega a Milano. In occasione dei convegni che si sono svolti a Castel di Sangro, ad esempio, ha preteso che tutti gli ospiti sul palco avessero fatto un tampone nelle 24 ore precedenti per poter partecipare con lui; ed è stato lo stesso patron a disporre per squadra e dirigenti un tampone due volte la settimana. 

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