Gattuso: “Ho un problema all’occhio, ma tranquilli che non muoio”

Il tecnico del Napoli dopo il pareggio in extremis con il Torino: “Ci teniamo stretto questo punto e andiamo avanti. Sono vivo, nella vita c’è di peggio”
Gattuso: “Ho un problema all’occhio, ma tranquilli che non muoio”© LaPresse

"Siamo arrivati scarichi, stanchi, ci mancano tanti giocatori. Siamo arrivati scarichi fisicamente e questo punto ce lo teniamo stretto. Si poteva fare qualcosa in più ma bisogna capire in che condizioni siamo arrivati". Gennaro Gattuso ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il pareggio per 1-1 tra Napoli e Torino allo Stadio Diego Armando Maradona. La stanchezza è figlia di tanti impegni ravvicinati: "Quando si gioca ogni tre giorni per quattro mesi, ci sta. Teniamoci stretto questo pareggio e ora guardiamo avanti". C'era voglia di far bene, ma "non basta solo a parole, bisogna avere le gambe, i muscoli pronti", ha detto Gattuso che ha poi parlato anche del suo problema all'occhio destro: "Sono dodici giorni che non sono me stesso, anzi ne approfitto per fare un appello a chi non riesce a guardarsi allo specchio: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, senza nascondersi. Però sono vivo, ho sentito in giro che ero morto. Tranquilli, non muoio. Ho la miastenia da dieci anni, è la terza volta che mi capita e passerà, l'occhio tornerà a posto e io tornerò più bello di prima", ha detto Gattuso scherzando.

Gattuso: "I ragazzi mi sono stati vicini"

Poi sulla mancanza di Osimhen, ha aggiunto: "È un giocatore importante e fa la differenza. Oggi abbiamo fatto troppo poco per mettere pressione al Torino. Non siamo brillanti e paghiamo gli acciacchi ma se andiamo a vedere bene, abbiamo avuto pochi problemi muscolari. Solo traumi. Bisogna ritrovare i giocatori di qualità al cento per cento". Infine un pensiero ai suoi calciatori: "Mi sono stati vicini, ho fatto 5-6 giorni difficili, mi sforzo e negli ultimi giorni sto un po' meglio. Vedere doppio 24 ore al giorno non è facile, solo un pazzo come me può stare in piedi. I ragazzi sono stati vicini ma c'è di peggio nella vita”.

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