Napoli, sentenza Simeone: decisivo in campionato e Champions

L’attaccante si è rivelato sempre letale ogni volta che la squadra ha avuto bisogno di lui: ha segnato un gol ogni 69’ in campo

NAPOLI - La forza del Napoli è soprattutto lì, nella panchina dove Luciano Spalletti tiene conservate le pepite d’oro da sfoggiare nei momenti chiave delle partite. Ed è tra quelle che un tempo si chiamavano riserve, che ha trovato le soluzioni per vincere alcune sfide complesse. Come quella di Cremona, successo arrivato grazie ai gol di Simeone, Lozano e Olivera, entrati in campo nel secondo tempo tra il 12’ e il 37’. Quando Spalletti ha lanciato il Cholito nella mischia, il punteggio era ancora fermo sul pareggio, 1-1, e la squadra azzurra sembrava in difficoltà di fronte alla copertura ferrea dei lombardi, probabilmente anche a causa delle fatiche accumulate nel martedì di Champions League ad Amsterdam.

Napoli, la clamorosa media-gol di Simeone

Pesantissimo il gol del bomber argentino, come quello segnato a San Siro contro il Milan, rete del successo arrivata al 78’, cioè 12 minuti dopo il suo ingresso al posto di Raspadori. Quello alla Cremonese resterà impresso nei libri di storia anche perché è stato il gol numero 3.500 del Napoli in Serie A, un dato statistico a corredo di una stagione entusiasmante per il bomber che in pochi pensavano potesse incidere ad alti livelli, dopo aver frequentato in carriera nel nostro campionato realtà medio-basse come Verona, Cagliari, Genoa e Fiorentina. Invece, in pochissimo tempo a Napoli ha dimostrato proprio il contrario. Nei 277 minuti disputati in maglia azzurra vanta la media-gol di uno ogni 69’ ed è un dato relativo alle 9 apparizioni stagionali, con 4 reti all’attivo. Due delle quali in campionato, in trasferta a Milano e a Cremona, decisive per il sorpasso-vittoria, oltre ai sigilli piazzati in Champions contro il Liverpool e in casa dell’Ajax. Delle 9 gare in cui è stato utilizzato, soltanto in una (a Glasgow) Simeone è stato schierato dal primo minuto, mentre nelle altre 8 ha iniziato la sfida dalla panchina ed è andato a bersaglio 4 volte. In definitiva, ha giocato 200’ partendo da riserva e ha segnato 4 gol, cioè uno ogni 50’. Può essere questo un dato che suggerisca a Spalletti di schierare il Cholito sempre a gara in corso e quando il risultato è in bilico? Probabilmente sì, il bomber ha dimostrato di essere letale in questo modo, ma non è detto che domani sera non venga inserito nella lista degli 11 titolari.

Napoli, il ritmo è impressionante

«Cosa cambia se gioca prima Raspadori oppure Simeone?», ripete spesso Spalletti a conferma di quanto la sua rosa quest’anno sia affidabile e competitiva. Soprattutto in fase realizzativa. Non è un caso che dopo 12 partite il numero delle reti messe a segno sia già arrivato a quota 35 tra Champions League e Serie A. Il ritmo è impressionante e, sul lungo periodo, potrebbe polverizzare il record delle 115 reti segnate con Maurizio Sarri in panchina. Molto dipenderà anche dal cammino che gli azzurri riusciranno a fare in Europa, cioè in Champions, dove domani contro l’Ajax basterà un pareggio per tagliare fuori gli olandesi dalla qualificazione ed assicurarsi con due turni di anticipo il passaggio agli ottavi della competizione. Ma è un traguardo minimo per una squadra travolgente anche in Europa qual è il Napoli di quest’anno e che deve puntare al primo posto nel girone. Con due vittorie nelle prossime due sfide casalinghe contro Ajax e Rangers, poi, sarebbe sufficiente anche una sconfitta di proporzioni contenute ad Anfield per chiudere in testa al girone A: il Napoli ha +11 di media-gol, mentre il Liverpool è a zero, avendo segnato e subito 5 gol.

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