Tutti pazzi per il Napoli: lo Scudetto non è un tabù

Vittorie, gol a raffica e gioco scintillante: quella di Spalletti è la squadra del momento, piovono complimenti da tutta Europa e il Maradona sogna

Il complimento più bello è arrivato al Napoli da un ex campione che oggi veste i panni del direttore generale nell’Ajax. «Ragazzi, una giostra del genere noi non l’abbiamo mai subita da nessuno», le parole di Edwin Van Der Sar sono risuonate sincere negli spogliatoi dello stadio Maradona al termine della sfida che ha certificato il passaggio del Napoli agli ottavi di Champions e la contestuale eliminazione degli olandesi dalla competizione che, in passato, anche hanno vinto per ben quattro volte.

Napoli, i numeri da record in Champions League

Nonostante la cocente umiliazione con dieci gol subiti nel giro di appena otto giorni, l’ex portiere dei Lancieri olandesi ha dovuto riconoscere la superiorità del Napoli. Netta, tanto che oggi tutti sostengono che la squadra di Spalletti potrebbe battere chiunque in Europa. Con la forza delle quattro vittorie su quattro (e dei 17.000 punti conquistati) il Napoli adesso è in testa alla graduatoria del ranking stagionale insieme con Bruges, Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid, un rendimento che gli ha permesso di salire al 18º posto nella graduatoria europea degli ultimi 5 anni, superando Eintracht Francoforte, Tottenham e Porto. Sono tutti innamorati di questa squadra che sta riscrivendo la storia del club e sta spostando gli equilibri continentali del pallone, soprattutto grazie ai 17 gol segnati nel gruppo A della Champions per una media spaventosa di 4,25 per singola gara. Nessuna italiana era mai arrivata a tanto e nessun club è riuscito a fare quest’anno meglio della formazione di Luciano Spalletti: al secondo posto per le reti realizzate c’è il Bayern a quota 13 gol.

Raspadori, Simeone e ora torna Osimhen: Maradona, sogno Scudetto

Non si può non essere entusiasti di questa squadra ed i tifosi del Napoli hanno tutto il diritto di esaltarsi, di sognare in grande, se delle 13 partite giocate finora, gli azzurri ne hanno vinte 11 e hanno pareggiato soltanto contro Fiorentina e Lecce. Ormai la corsa al biglietto per garantirsi un posto al Maradona è sempre aperta e pure domenica pomeriggio contro il Bologna si prevede l’ennesimo sold out. Nessuno azzarda a pronunciare la parola scudetto, però tutti sanno che questo può essere l’anno giusto per riportarlo sulle maglie azzurre a distanza di 33 anni dall’ultimo. No, stavolta non è un’illusione, per tutta una serie di motivi, a cominciare dalla bravura di Spalletti nel forgiare il gruppo e di renderlo vincente a prescindere dai singoli interpreti. Il dato relativo ai gol segnati in assenza di Osimhen è pazzesco: dal 41’ di Napoli-Liverpool, attimo in cui il nigeriano lasciò il campo per infortunio, al 50’ di Napoli-Ajax, quando è rientrato sostituendo Raspadori, la squadra ha realizzato la bellezza di 23 rete in 7 partite. Un rullo compressore che umilia gli avversari giocando un calcio aggressivo, tecnico, irripetibile nel campionato italiano e con pochi eguali in Europa.
Anguissa, Lobotka, Kvaratskhelia e gli altri: capolavoro Giuntoli

Ecco perché il Napoli può vincere lo scudetto

La forza del Napoli sta nella quantità di occasioni che riesce a creare e di gol che segna, frutto di un organico assemblato in maniera perfetta dallo staff mercato guidato da Giuntoli. Il ds ha messo insieme un gruppo con una caratteristica in dote a pochi altri: i calciatori che saltano l’uomo. L’elenco degli azzurri con questa qualità è immenso, a partire da Lobotka, con Anguissa e Zielinski, per non dimenticare Politano, Lozano, Kvaratskhelia e Raspadori. Impossibile fermarli quando vanno via all’avversario, diventa complicato pure capire con quale piede calceranno, avendoli entrambi molto precisi. Il Napoli è diventato una realtà che non può nascondersi dal ruolo di formazione candidata a vincere lo scudetto. Suona strano dirlo adesso, a distanza di appena un mese e mezzo dalla chiusura del mercato estivo. In quel periodo nessuno osava sognare in grande.

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