Obiettivo Napoli: Scudetto a casa Juve

Mancano 5 vittorie per il terzo titolo: obiettivo 32ª giornata con la Salernitana, ma i tifosi sognano di festeggiare una settimana prima…
Obiettivo Napoli: Scudetto a casa Juve© /Agenzia Aldo Liverani Sas

NAPOLI - Il centro tecnico di Castelvolturno è chiuso per Nazionali e riaprirà soltanto giovedì, senza i 16 convocati nelle varie selezioni, per preparare la prima delle 3 gare contro il Milan nel mese di aprile. Sono, questi, giorni di riposo e di rifl essione per Spalletti e per tutta la squadra ormai lanciata verso lo scudetto, oltre all’obiettivo Champions che potrebbe diventare molto più di un sogno. Con undici giornate ancora giocare in serie A e 19 punti di vantaggio sulla Lazio seconda (in attesa di sapere se il Collegio di garanzia del Coni il 19 aprile cancellerà la sentenza della Corte federale d’Appello per restituire i 15 punti tolti alla Juve) alla squadra di Spalletti basteranno 5 vittorie per l’aritmetica certezza dello scudetto. Guardando il calendario, fra 5 giornate e precisamente alla 32esima giornata che si giocherà il 30 aprile, gli azzurri potrebbero festeggiare il terzo scudetto nel derby del Maradona contro la Salernitana. Ma potrebbe succedere anche prima, perché guardando al calendario della Lazio (Monza, Juventus, Spezia, Torino e Inter), sembra complicato che la squadra di Sarri riesca a mettere in fi la altre 5 vittorie consecutive. E non è nemmeno tanto peregrina l’idea che il giorno del “punto di non ritorno” possa essere addirittura il 23 aprile: festeggiare il terzo titolo della storia partenopea in casa della Juventus, avrebbe anche un valore simbolico.

Negli ultimi 11 turni il Napoli potrebbe anche permettersi il lusso di perdere 6 partite

Nelle ultime undici giornate di campionato, il Napoli potrebbe anche permettersi il lusso di perdere 6 partite, un’ipotesi ad oggi irrealizzabile, vedendo con quale cattiveria la squadra gioca tutte le partite ed ogni minuto delle stesse. Al punto che Spalletti non avrebbe nemmeno bisogno di caricare quotidianamente la squadra, di convincerla che bisogna lottare ancora prima di cucire lo scudetto sul petto. A dargli una mano quest’anno è stato Victor Osimhen, il vero trascinatore del gruppo e che ha determinato l’eff etto contagio in tutto lo spogliatoio. A cominciare da Kvaratskhelia diventato, di partita in partita, sempre più travolgente e avvelenato e così come lui il resto del gruppo. Il quid pluris del Napoli è stata l’esplosione del 24enne Victor Osimhen, capocannoniere del campionato e autore di una stagione a dir poco clamorosa. In 23 presenze di serie A e 1.915 minuti giocati, ha messo a segno 21 gol, con la media di uno ogni 92’. Cioè uno a gara. In Champions 5 presenze, 333 minuti giocati, 4 gol segnati e la media di uno ogni 84’. Totale: 29 presenze, 2.266 minuti giocati, 25 gol fatti e la media di uno ogni ogni 91’. Solo il 22enne Haaland nei top 5 campionati europei può tenergli testa con le 26 presenze in Premier, 2.118 minuti giocati, 28 gol e la media di uno ogni 76’. In Champions, poi, 6 partite, 403 minuti giocati, 10 gol fatti e la media di uno ogni 41’. Osimhen con il Napoli ed Haaland con il City, il meglio della gioventù europea potrebbero ritrovarsi quest’anno in fi nale di Champions. E per entrambi sarebbe un assaggio di ciò che spetterebbe loro in futuro: si contenderanno il Pallone d’Oro per i prossimi 10 anni.

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