Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha presentato in conferenza stampa la sfida della Dacia Arena contro l'Udinese valida per la 33esima giornata di Serie A. Spalletti ha dichiarato: "Lo scudetto? Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli. Sapevo fin dall'inizio che avevo a che fare con una squadra dei purosangue. Mi fa piacere che in poco tempo abbiano fatto vedere tutti le loro qualità e il carattere. Questo scudetto esce dagli schemi, un evento di cui trarrebbe vantaggi non solo il Napoli e la città, ma tutti gli addetti ai lavori. I nostri calciatori lo meritano, ma bisogna fare l'ultimo strappo che diventa la cosa più difficile. Non dobbiamo deconcentrarci". Poi sull'Udinese, ex squadra da lui allenata, ha aggiunto: "Mi hanno chiamato con la squadra in difficoltà, ci salvammo ma senza esprimere tutto il potenziale. L'anno successivo mi lasciarono andare da un'altra parte per poi riprendermi. Questo mi fece stringere il rapporto con Pierpaolo Marino che saluterò caramente. Sono d'accordo con lui: il Napoli che arriva a questo traguardo nasce dalla Serie C. Lui, come Gino e Giampaolo Pozzo, mi hanno dato tantissimo. Sottil l'ho avuto da calciatore, si vedeva che avrebbe avuto un futuro importante da allenatore".
Così Spalletti sul suo futuro
Spalletti affronta anche il discorso futuro: "Ci sono ancora cose da fare, più belle del mio contratto. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare". Poi sulla delusione dei tifosi dopo il pari contro la Salernitana, aggiunge: "Vedere i nostri tifosi dispiaciuti domenica ci ha mortificato, noi ci nutriamo della loro felicità. Il mio pensiero va sempre a loro. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti".
"Scudetto a Napoli? E' un superlusso"
Il tecnico di Certaldo torna sul tema scudetto dichiarando: "Vengo ripagato dal lavoro, non dal risultato. Sono stato felice della disponibilità che ho trovato quest’anno. Ma vincere lo scudetto a Napoli è una cosa extra, un super lusso, che mi farà stare comodo in qualsiasi posizione. Vivrò bene il resto della mia vita, calcistica e non. Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Il risultato non dipende da una partita sola".