Scudetto Napoli, De Laurentiis: Ora la Champions se la Uefa non ci ferma…

Il presidente azzurro: "Quest'anno eravamo i più forti e solo a causa degli arbitraggi siamo usciti. Vendere Osimhen? Mai"

"È iniziata una nuova era e speriamo di rivincere anche il prossimo anno e l'anno dopo ancora. Adesso dobbiamo vincere anche la Champions: quest'anno eravamo i più forti e solo a causa degli arbitraggi siamo usciti, ma è il sistema, è la Uefa. Ci riproveremo l'anno prossimo". Aurelio De Laurentiis, intervistato dalla CBS, guarda ora all'Europa dopo aver riportato lo Scudetto a Napoli. "Quando arrivai qui, dissi che entro dieci anni avrei portato la squadra in Europa e ci sono riuscito prima. Poi dissi che entro i successivi dieci anni avremmo vinto lo Scudetto e lo abbiamo fatto con due anni d'anticipo. A quando la Champions? Se la Uefa non ci fermerà, come ha fatto nelle ultime due partite - il riferimento alla doppia sfida col Milan, ndr - potremmo riuscire a vincerla anche il prossimo anno".

Napoli Campione, De Laurentiis: "Dopo lo scudetto vogliamo la Champions"

De Laurentiis: il Napoli in bancarotta, Koulibaly, Insigne, Mertens e Ruiz

De Laurentiis ricorda quando prese il Napoli ("era in bancarotta, misi sul tavolo 37 milioni di euro e comprai solo il nome, perché non c'erano né giocatori, né strutture, ma sono stati i 37 milioni spesi meglio") e soprattutto la rivoluzione avviata lo scorso anno, quando ha deciso di privarsi dei vari Koulibaly, Insigne, Mertens e Fabian Ruiz: "Negli ultimi anni erano svuotati, avevo bisogno di gente nuova, di un gruppo: i problemi non si risolvono comprando questo o quel giocatore ma se hai una squadra vera".

Napoli, perché questo Scudetto ha più significati dei due con Maradona

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De Laurentiis: "Nel 2004 il Napoli era un pezzo di carta"

Interviene a "Cinque Minuti" su Rai1 il presidente De Laurentiis e racconta il percorso che ha portato il Napoli allo Scudetto: "Nel 2004 il Napoli era un pezzo di carta e in dieci anni siamo tornati in Europa e in meno di altri dieci anni abbiamo vinto il campionato. Come si fa a vincere senza debiti? Come si fanno i film senza debiti. Bisogna fare budget precisi rispetto al mercato. Bisogna fare gli imprenditori. Nella vita ci sono gli imprenditori e i prenditori. Mi hanno offerto un miliardo per il Napoli, due miliardi e mezzo per il mio gruppo ma ho rifiutato anche quelli".

De Laurentiis: "Vendere Osimhen? Mai"

Il presidente del Napoli ha poi chiarito il futuro di due elementi fondamentali di questa stagione: Luciano Spallettti e Victor Osimhen: "Spalletti è un mito che inseguivo da anni e finalmente l’ho portato a Napoli. Mi ha riportato in Europa e ora io vorrei aprire un ciclo con lui perché è un grande condottiero. Rinnovo? Ho già esercitato l’opzione che esisteva sul contratto. Ma a Napoli non si resta solo per un'opzione. Luciano ha dichiarato di essersi innamorato di Napoli. Ormai è un eroe qui: è entrato nella storia, è bene che lui ne goda. Vendere Osimhen? No, giammai. Domenica stiamo preparando una bellissima festa per Napoli-Fiorentina, ci sarà qualcosa anche nelle partite successive. Non finirà mai la festa".

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"È iniziata una nuova era e speriamo di rivincere anche il prossimo anno e l'anno dopo ancora. Adesso dobbiamo vincere anche la Champions: quest'anno eravamo i più forti e solo a causa degli arbitraggi siamo usciti, ma è il sistema, è la Uefa. Ci riproveremo l'anno prossimo". Aurelio De Laurentiis, intervistato dalla CBS, guarda ora all'Europa dopo aver riportato lo Scudetto a Napoli. "Quando arrivai qui, dissi che entro dieci anni avrei portato la squadra in Europa e ci sono riuscito prima. Poi dissi che entro i successivi dieci anni avremmo vinto lo Scudetto e lo abbiamo fatto con due anni d'anticipo. A quando la Champions? Se la Uefa non ci fermerà, come ha fatto nelle ultime due partite - il riferimento alla doppia sfida col Milan, ndr - potremmo riuscire a vincerla anche il prossimo anno".

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De Laurentiis ricorda quando prese il Napoli ("era in bancarotta, misi sul tavolo 37 milioni di euro e comprai solo il nome, perché non c'erano né giocatori, né strutture, ma sono stati i 37 milioni spesi meglio") e soprattutto la rivoluzione avviata lo scorso anno, quando ha deciso di privarsi dei vari Koulibaly, Insigne, Mertens e Fabian Ruiz: "Negli ultimi anni erano svuotati, avevo bisogno di gente nuova, di un gruppo: i problemi non si risolvono comprando questo o quel giocatore ma se hai una squadra vera".

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