Pagina 2 | Napoli, c’è pure Reina nello staff di Luis Enrique

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis a Roma da Papa Bergoglio, Luciano Spalletti a Castelvolturno con il popolo. Le vite di presidente ed allenatore viaggiano su binari paralleli ed ormai sembra impossibile che possano nuovamente incontrarsi. Però bisogna attendere che finisca il campionato per capire se davvero è definitivamente terminata la storia tra il coach toscano ed il club campano con il quale ha vinto il primo scudetto della sua carriera. Il patron del Napoli non ha fretta, anche perchè ha lanciato ami un po’ dovunque ed uno dei tanti nomi individuati certamente siederà sulla panchina azzurra nella prossima stagione. Ieri De Laurentiis ha incontrato il pontefice assieme ai giovani del movimento internazionale Scholas Occurrentes e gli ha donato una maglietta del Napoli con il numero 10 e la scritta Papa Francesco, oltre a un piccolo piede in oro di Diego Armando Maradona. «Spero che un giorno si possa fare un’amichevole tra il Napoli e la sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro», gli ha proposto il patron, nel mentre El Cholito Simeone gli consegnava un pallone della Lega serie A con tutti gli autografi dei compagni di squadra. Autografi che anche Spalletti ha firmato, numerosi, al termine dell’allenamento di ieri mattina.

Una sfilata continua di fan che in maniera diretta oppure indiretta gli hanno chiesto di restare: gli occhi del tecnico sono apparsi spesso umidi. Una grande emozione che lo ha assalito anche quando ha saputo che all’interno del consiglio comunale è stato avviato l’iter che gli porterà la cittadinanza onoraria della città di Napoli. Ci sono ancora 10 giorni per decidere se consegnare ufficialmente le dimissioni da allenatore degli azzurri oppure se accettare il prolungamento di un anno prospettatogli da De Laurentiis. Aspetta il patron e valuta i profili più idonei a proseguire l’ottimo lavoro svolto qui da Spalletti.

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L’apprezzamento per Vincenzo Italiano è di vecchia data ed è stato anche ribadito mercoledì sera a Roma, prima della finale di coppa Italia tra Fiorentina ed Inter. L’altro nome caldo è quello di Luis Enrique, coach alla finestra dopo aver lasciato la nazionale spagnola a fine Mondiale in Qatar. E pare che De Laurentiis abbia avuto un avvicinamento con il Lucho iberico, con tanto di offerta che si paventa possa essere di 10 milioni per due anni, cifra possibile anche grazie alle agevolazioni fiscali del Decreto Crescita. Nel suo staff potrebbe esserci anche l’ex portiere del Napoli Pepe Reina, che lascerebbe il Villarreal con cui ha un accordo ancora per un altro anno. L’arrivo di Luis Enrique, tentato anche dal Paris Saint-Germain, sarebbe l’ennesimo colpaccio del patron romano, per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto per l’esperienza internazionale che l’allenatore ha maturato da coach prima e da ct dopo. E poi, non dovrebbe essere stravolto il 4-3-3 con cui Spalletti quest’anno ha vinto lo scudetto con il Napoli, un club che continua ad essere attrattivo perchè il progetto è sempre oltremodo solido. Intanto Spalletti continua ad allenare il Napoli che domenica affronterà il Bologna al Dall’Ara con il desiderio di continuare a vincere per battere il record dei 91 punti ottenuti da Maurizio Sarri.

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L’apprezzamento per Vincenzo Italiano è di vecchia data ed è stato anche ribadito mercoledì sera a Roma, prima della finale di coppa Italia tra Fiorentina ed Inter. L’altro nome caldo è quello di Luis Enrique, coach alla finestra dopo aver lasciato la nazionale spagnola a fine Mondiale in Qatar. E pare che De Laurentiis abbia avuto un avvicinamento con il Lucho iberico, con tanto di offerta che si paventa possa essere di 10 milioni per due anni, cifra possibile anche grazie alle agevolazioni fiscali del Decreto Crescita. Nel suo staff potrebbe esserci anche l’ex portiere del Napoli Pepe Reina, che lascerebbe il Villarreal con cui ha un accordo ancora per un altro anno. L’arrivo di Luis Enrique, tentato anche dal Paris Saint-Germain, sarebbe l’ennesimo colpaccio del patron romano, per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto per l’esperienza internazionale che l’allenatore ha maturato da coach prima e da ct dopo. E poi, non dovrebbe essere stravolto il 4-3-3 con cui Spalletti quest’anno ha vinto lo scudetto con il Napoli, un club che continua ad essere attrattivo perchè il progetto è sempre oltremodo solido. Intanto Spalletti continua ad allenare il Napoli che domenica affronterà il Bologna al Dall’Ara con il desiderio di continuare a vincere per battere il record dei 91 punti ottenuti da Maurizio Sarri.

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