De Laurentiis e le scelte estive
Se il destino vuole che una cosa si verifichi, la fa succedere. Perchè se all’89’ il tiro di Kvaratskhelia fosse finito in porta, invece che sul piede di un miracoloso Berisha, probabilmente De Laurentiis avrebbe avuto più tempo e più pazienza per cercare un nuovo allenatore. Il ko interno, quarto stagionale su 4 sconfitte, lo ha invece costretto a prendere la decisione che si attende già oggi. Il patron ha imposto a tutti il silenzio stampa e se n’è andato dallo stadio con l’espressione accigliata di chi ce l’ha con tutti. Soprattutto con se stesso che questa estate aveva deciso di fare di testa propria, nella convinzione che le sostituzioni di Spalletti e Giuntoli fossero semplici dettagli, avendo confermato in blocco la squadra che aveva stravinto lo scudetto. È stato un errore di presunzione, un peccato di vanità, frutto dell’inesperienza di chi era stato ai margini della cavalcata-scudetto propiziata da allenatore e ds. De Laurentiis a fine gara ha evitato ogni contatto con Garcia, che non ha nessuna intenzione di trovare un accordo per sciogliere il biennale (scadenza giugno 2025) da 3,2 milioni netti a stagione.
Napoli, le mosse di De Laurentiis: il sostituto di Garcia
Il presidente ha convocato per oggi una riunione nella sede della Filmauro a Roma, con l’ad Chiavelli, il ds Meluso, il club manager Sinicropi e il capo scouting Micheli. C’è da decidere il sostituto di Garcia, al quale è stato già detto di non presentarsi alla ripresa degli allenamenti di mercoledì, e non sarà una scelta facile. In vantaggio c’è Igor Tudor, senza panchina dopo l’ultima esperienza con il Marsiglia, anche se il croato, fautore della difesa a tre, non ha un carattere semplice e chiede un accordo fino a giugno 2025: De Laurentiis propone un accordo fino a giugno, con prolungamento al raggiungimento dell’obiettivo Champions. Il patron vuole solo traghettatori, sperando di convincere a giugno uno tra Conte e Farioli, ecco perchè non sono da escludere nemmeno le ipotesi Fabio Cannavaro (ieri ha seguito la partita al Maradona al fianco di De Laurentiis), Walter Mazzarri oltre a quella di Marco Giampaolo, quest’ultimo seguace della filosofia tattica 4-3-3.