La sconfitta contro l’Inter è stata come uno schiaffone ricevuto mentre si provava a raggiungere chi stava scappando. Il Napoli si è dovuto fermare, intontito dallo 0-3 e con la rabbia di chi si ritrova all’improvviso quinto in classifica, fuori dalla zona Champions. L’attacco non preoccupa Mazzarri, con i 26 gol all’attivo ed il terzo posto nella relativa graduatoria, è la retroguardia che gli rende insonni le notti. Per 17 volte la porta azzurra è stata violata nelle 14 partite giocate finora, un dato che colloca la formazione di De Laurentiis al decimo posto nella classifica delle reti al passivo. Troppo per poter pensare al titolo di campioni d’Italia, molti anche per guardare agli altri obiettivi della stagione. In primis, la qualificazione in Champions e l’approdo agli ottavi della massima competizione continentale. Mazzarri non ci dorme su e costringe alla veglia anche gli altri membri dello staff.
A cominciare dal match analyst Beccaccioli, che gli ha fornito i frame di tutti gli errori commessi dalla squadra sugli 8 gol incassati nelle tre partite a guida Mazzarri. E poi la cura della forma atletica, con il preparatore Pondrelli costretto a mettere forza nelle gambe con il bilancino, per evitare che la squadra abbia frenate brusche. Infine, la scelta degli uomini partita per partita (considerando tutte le contrapposizioni con gli avversari) fatta con il suo vice Frustalupi e con l’allenatore dei portieri Rosalen. La squadra ha una durata di buon livello per 60-65 minuti, poi si verifica il solito calo che porta ad allungarsi e agli avversari a giocare indisturbati tra le linee. La Juventus preoccupa molto essendo una squadra solida, con la 2ª miglior difesa (9 gol contro i 7 dell’Inter), che ha perso una sola partita quest’anno, con il Sassuolo (4-2) il 23 settembre e ha vinto 7 delle ultime 9 partite, con due pareggi a Bergamo e all’Allianz con l’Inter. Una gara da studiare a tavolino, scegliendo uomo per uomo, immaginando i minuti nei quali effettuare le sostituzioni, in maniera scientifica per provare ad alzare ancora di più i minuti di alto rendimento.
Mazzarri, le scelte anti-Juve
C’è da mettere mano alla difesa e Mazzarri è cosciente di non avere Olivera (rientrerà a gennaio) e Mario Rui, mentre ci sarà da verificare sulla possibilità di convocare Zanoli, fermo da sabato scorso per una lombalgia. Il portoghese ha svolto allenamento personalizzato in campo e non dovrebbe esserci nella lista dei convocati per Torino, ma sale l’ottimismo per la sua partecipazione al match contro il Braga di martedì al Maradona. Mazzarri ha studiato la Juventus a lungo e ha visto come i bianconeri siano abili a risolvere le partite soprattutto nei minuti finali, grazie ad una preparazione certamente migliore rispetto a quella che Garcia ha dato al Napoli. Occhi puntati su Vlahovic (5 gol) e Chiesa (4 reti) che saranno affidati al controllo di Rrahmani e di Juan Jesus che dovrebbe vincere il ballottaggio con Ostigard, preferito al brasiliano nella sfida con la capolista. Ma c’è da tenere d’occhio Rabiot, con le sue energiche sgroppate, ed Anguissa sarà sollecitato a seguirlo. Idem per McKennie, abile negli inserimenti a sorpresa e questa volta toccherà a Zielinski tenerlo a bada. Il polacco ritroverà il posto da titolare, che aveva lasciato ad Elmas, dopo essere rimasto in panchina con l’Inter. Il macedone aveva disputato una buona gara, soprattutto in fase offensiva con le due conclusioni faticosamente neutralizzate da Sommer, ma aveva lasciato Barella quando si era presentato indisturbato nell’area partenopea nello 0-2. Mazzarri è alla ricerca di un risultato importante, così da dare la svolta alla stagione degli azzurri, anche se restano alte le perplessità sulla tenuta di una squadra che quest’anno ha sempre dimostrato di non avere intensità per una durata superiore all’ora di gioco.