Lukaku al Napoli, è fatta: Manna si piega al Chelsea, Conte ha il suo bomber

Il belga arriva sotto il Vesuvio a titolo definitivo, niente prestito: i dettagli. Contro il Bologna in 45mila al Maradona per spingere gli azzurri

Cambiare tono in una settimana appena. Ma non ha modificato idea Antonio Conte, non ha fatto dietro front e non è nemmeno pentito di aver lanciato l’allarme otto giorni fa. «Mi aspettavo una situazione migliore, di sorprese positive non ne ho trovate e sarà come un anno zero, di ricostruzione totale», disse alla vigilia della disastrosa trasferta di Verona. «Pensavo che tante cose fossero cancellate, ma sono riemerse. I ragazzi sono i primi ad aver capito il disagio e sono convinto che non vorranno ripetere certe situazioni. Ho la loro disponibilità e sono molto contento: sono professionisti che hanno a cuore Napoli», ha detto ieri il coach salentino nel corso di una conferenza stampa tenuta insolitamente due giorni prima della partita. Non è l’unica stranezza di questa stagione, perché il club ha deciso che non verranno mai comunicati i nomi dei convocati prepartita e, ancora peggio, non ci sarà più il report quotidiano post allenamento: la new era del Napoli è un salto nella preistoria.

Lukaku al Napoli, è fatta: la formula

Conte ha corretto il tiro, quelle dichiarazioni pesanti di sabato scorso servivano probabilmente a far scattare l’allarme in chiave mercato, perché il Napoli è in ritardo su parecchie operazioni. Ma finalmente si è sbloccato il centravanti. Lukaku era l’unico candidato al ruolo e il ds Manna da martedì a Londra le stava provando tutte per convincere il Chelsea ad accettare una delle tante offerte prospettate. L’ultima riguarda la modalità di acquisto, non più prestito con obbligo, bensì acquisto subito, ma con pagamento triennale di 30 milioni di euro e il 30% sulla eventuale rivendita successiva. E in serata è arrivato il sospirato sì alla cessione di Big Rom. «Non saprei cosa dire. Dovete chiedere alla società. Ma al di là di ciò che succederà sul mercato, ho preso un impegno morale ed umano, non solo con i napoletani che mi fanno sentire grande affetto, ma anche nei confronti dei calciatori sui quali voglio ricostruire questo progetto. In particolare su 10-12 di loro. Faremo l’impossibile per ridare lustro al Napoli e riportarlo dove merita».

Intanto anche domani, esordio in campionato al Maradona, il tecnico dovrà fare a meno del bomber: riecco Raspadori. Probabile anche l’inserimento di Olivera, più marcatore di Spinazzola, anche per contrastare Orsolini. «Quella di Italiano è una squadra fisica con esterni forti nell’uno contro uno. Servirà attenzione. Poi dovremo essere più cattivi sotto porta. È una gara che deve essere giocata al 110%, da tutto l’ambiente e dal Maradona». In 45mila saranno sugli spalti dello stadio. Il Napoli viene prima di tutto.

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