Senza mezze misure. Rudi Garcia torna a parlare della sua esperienza al Napoli, durata solo pochi mesi nella scorsa stagione prima dell'esonero. Il tecnico francese è stato intervistato da Carré, raccontando nel dettaglio cosa, dal suo punto di vista, non è andato nel periodo vissuto alla guida della squadra partenopea. Garcia non ha risparmiato il patron Aurelio De Laurentiis né il suo successore Walter Mazzarri.
Napoli, Garcia e la stoccata a Mazzarri
Il primo commento è relativo proprio al suo collega: "Non ha classe, non mi ha ringraziato per i 21 punti che gli ho lasciato e del fatto che vincendo una sola partita in Champions sarebbe andato agli ottavi". Poi il ricordo dell'intervista rilasciata da Mazzarri mentre Garcia era alla guida del Napoli, spiegando come lui avrebbe fatto giocare la squadra. Ma il tecnico francese coglie l'occasione per spiegare quanto successo in generale nella sua esperienza azzurra, durata 5 mesi: "Ancora oggi qualcuno mi scrive, dicendo che il tempo è galantuomo. Ma ero consapevole dei rischi che mi assumevo arrivando in un club che aveva appena vinto il campionato. Solitamente non scelgo squadre in cui non si può fare meglio, ma trattandosi della Serie A e del Napoli... In maniera inconscia i calciatori pensavano di rifare esattamente quanto fatto l'anno prima, ma non funziona così".

Qualcosa non era andato nel verso giusto neanche sul fronte calciomercato, proprio all'inizio della sua esperienza: "Avevo richiesto un difensore come Aguerd e un centrocampista possente. Invece hanno deciso di prendere calciatori di prospettiva, non a caso sono stati prestati in giro. Quest'anno ho visto invece che è stato investito molto su un difensore, Buongiorno, ed è stato comprato McTominay a centrocampo. Volevo anche i rinnovi di Osimhen e Zielinski, cercando di metterli in campo nelle migliori condizioni: il primo ha rinnovato molto più tardi, il secondo è andato via a zero".