Conte all'attacco: "Napoli, punti sudati e non in carrozza come altri"

L'allenatore dei partenopei, nella conferenza stampa di vigilia, ha presentato la sfida Scudetto contro l'Inter

C'è l'atmosfera della grandi partite a Napoli. Sale la febbre da big match nelle ore che precedono la gara tra i partenopei e l'Inter. L'incrocio tra la prima e la seconda della Serie A potrebbe determinare gli equilibri futuri in ottica Scudetto. Saranno 90 minuti importantissimi per i nerazzurri, ma soprattutto per la formazione campana costretta a rincorrere dopo il sorpasso dei ragazzi di Inzaghi. Nella conferenza stampa di vigilia, il tecnico dei partenopei Antonio Conte ha ribadito il peso dell'incontro, in particolare "l'onore" di essere in lotta per le prime posizioni.

Napoli-Inter, la conferenza stampa di Antonio Conte

"Al di là della classifica, mi sarei aspettato in questo periodo un Napoli che dopo 7 mesi iniziasse a prendere forma, poi trovarci lì ci deve riempire di orgoglio ma non deve metterci pressione, come ho detto ai ragazzi, a volte può essere positiva ed altre negativa. Per questo ribatto con i calciatori dicendo gustiamoci questo momento, questa classifica ce la siamo meritata col lavoro". Non utilizza giri di parole Antonio Conte per ricordare ai suoi ragazzi l'orgoglio di giocare certe partite. "In generale dico che è influente sulla classifica perché ci sono 3 punti e vicine ci sono tantissime squadre e l'influenza c'è da questo punto di vista".

E aggiunge: "I miei giocatori non devono ragionare in base alle pressioni, se sulla carta sono più o meno forti o se hanno ambizioni ogni anno diverse. Cresciamo anche da questo punto di vista, ponendoci l'obiettivo sempre massimo, poi a volte ci riusciamo ed altre no. L'importante è uscire sapendo di aver dato tutto e se siamo stati battuti è perché gli altri sono stati più bravi, non perché hanno avuto più cattiveria e voglia, quello mi darebbe molto fastidio. Si può vincere o perdere, ma anche nella sconfitta, che bisogna odiare, bisogna essere sconfitta nella giusta maniera, come quando l'Atalanta ha vinto qui, con la Lazio per me era un pareggio ed hanno vinto ma abbiamo fatto sempre un plauso agli avversari, col Como qualcosa da recriminare ce l'abbiamo e l'ho sottolineato perché con i ragazzi c'è un rapporto schietto e sincero, non ho filtro, sono come mi vedono ed ora ci aspetta una partita bellissima, ci arriviamo... ad un top-match e ce lo siamo meritati mettendo tutto dentro e vedremo chi sarà più bravo".

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Conte, la crescita e le difficoltà

Per i partenopei il lavoro si raddoppia: "Lavoriamo sempre, valutiamo sempre dopo le partite, dopo una sconfitta impari più rispetto ad una vittoria che porta superficialità in tutti, abbiamo analizzato il perché di quel secondo tempo e bisogna farlo per crescere. Loro sanno che mi sono molto arrabbiato, ma lo erano anche loro stessi perché il secondo tempo non è stato al nostro livello dopo un primo tempo in cui dominavamo nonostante fossimo andati in svantaggio per un infortunio. Bisogna stare sul pezzo fino al 95', senza trascurare niente, tutti i punti fatti li abbiamo sudati, mai in carrozza 5-0 come ad altre. Noi non possiamo mollare un attimo". Nell'ultimo mese sembra essersi inceppato qualcosa. Qual è la soluzione a queste difficoltà? "La risposta nel calcio è difficile, si può pensare a tante cose, è tutto opinabile. Dissi che finora siamo stati bravi e fortunati a non avere infortunati, ma non puoi pensare di non averli durante l'anno, poi può capitare il periodo in cui sei più sfortunato e hai infortuni tutti in un settore e questo destabilizza tante situazioni anche come sistema. Lì poi devi essere bravo a trovare soluzione, valorizzando chi fino ad allora... come Raspadori che non aveva avuto tanto spazio ed ora è al centro della situazione. L'infortunio fa parte del gioco, se vedete siamo la terza squadra con meno infortuni, ma in tutte le squadre in cui sono stato ho sempre avuto pochi infortuni, la metodologia funziona, poi è giusto vedere anche la carriera di un calciatore, se è uno che fa sempre 50 partite o 30 al di là dell'allenatore". E  ci scappa anche una battuta: "Febbraio mese più difficile? Lo è stato agosto, questo è stato una passeggiata... (ride, ndr)".

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Conte, i dubbi tattici: chi al posto di Anguissa?

Come stanno Olivera e Spinazzola? Ci sono da sostutuire due pilastri come Anguissa e Neres... "Li abbiamo recuperati, Spinazzola ha fatto tutta la gara col Como e l'abbiamo gestito anche in settimana. Mathias ha avuto un problema più serio, era anche recidivo al polpaccio, sta lavorando per essere al massimo della forma, sono tutte e due a disposizione e vedremo quale sarà la scelta più opportuna. Devo scegliere anche per il prosieguo del campionato per non fare danni fisici, sarebbe dura avere ricadute. Sono entrambi importanti, la nostra forza però è il collettivo, lo spirito, anche in questa situazione con l'infortunio di Anguissa cercheremo di sopperire. La cosa curiosa è che sia Neres e Anguissa non avevano niente a fine partita, poi il giorno dopo hanno avuto il problema muscolare".

Sul ruolo di Raspadori: "Jack ha la possibilità di essere una seconda punta, un trequartista, al tempo stesso un interno di centrocampo offensivo, quello con più qualità dei tre, con un play, un assaltatore ed uno metà e metà. Lui può fare la mezzala perché fa più di 12km a partita. Non è un esterno, significa metterlo in difficoltà e quindi ogni tecnico deve cercare di rispettare le caratteristiche, dargli il contentino per metterlo in campo ma la squadra può subire e lui va in difficoltà. Jack è molto qualitativo, col 4-3-3 per me era l'alternativa a McTominay o Anguissa per alzare la qualità nella partita e avere uno col gol nel sangue". Su Billing: "È un calciatore con una grande struttura fisica, buona tecnica, sono contento che ha avuto la possibilità di giocare, quando non inizi la stagione con la squadra ed arrivi a metà gennaio ti ritrovi in difficoltà con una nuova metodologia ed una nuova situazione tecnico-tattica, ambientarti, capire i movimenti, ma col Como gli è servito molto per entrare di più. Oggi a differenza del pre-Como non ho preoccupazione nel farlo giocare dall'inizio o subentrare, ho visto che ha assimilato certe cose, è un ragazzo serio e sono molto contento". E conclude, facendo riferimento al ballottaggio tra il danese e Gilmour: "Ho ancora 24 ore per decidere, ma è una domanda tecnica che fa piacere ricevere, sono specifiche. Tutte e due le cose potrebbero essere giuste, cercheremo di fare la scelta migliore vedendo i ragazzi, cercando di trovare sempre una soluzione agli infortuni che fanno parte del percorso. C'è chi sopperisce in maniera più facile, altri hanno più difficoltà, ma la soluzione bisogna trovarla, ci abbiamo lavorato e la vedrete domani".

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C'è l'atmosfera della grandi partite a Napoli. Sale la febbre da big match nelle ore che precedono la gara tra i partenopei e l'Inter. L'incrocio tra la prima e la seconda della Serie A potrebbe determinare gli equilibri futuri in ottica Scudetto. Saranno 90 minuti importantissimi per i nerazzurri, ma soprattutto per la formazione campana costretta a rincorrere dopo il sorpasso dei ragazzi di Inzaghi. Nella conferenza stampa di vigilia, il tecnico dei partenopei Antonio Conte ha ribadito il peso dell'incontro, in particolare "l'onore" di essere in lotta per le prime posizioni.

Napoli-Inter, la conferenza stampa di Antonio Conte

"Al di là della classifica, mi sarei aspettato in questo periodo un Napoli che dopo 7 mesi iniziasse a prendere forma, poi trovarci lì ci deve riempire di orgoglio ma non deve metterci pressione, come ho detto ai ragazzi, a volte può essere positiva ed altre negativa. Per questo ribatto con i calciatori dicendo gustiamoci questo momento, questa classifica ce la siamo meritata col lavoro". Non utilizza giri di parole Antonio Conte per ricordare ai suoi ragazzi l'orgoglio di giocare certe partite. "In generale dico che è influente sulla classifica perché ci sono 3 punti e vicine ci sono tantissime squadre e l'influenza c'è da questo punto di vista".

E aggiunge: "I miei giocatori non devono ragionare in base alle pressioni, se sulla carta sono più o meno forti o se hanno ambizioni ogni anno diverse. Cresciamo anche da questo punto di vista, ponendoci l'obiettivo sempre massimo, poi a volte ci riusciamo ed altre no. L'importante è uscire sapendo di aver dato tutto e se siamo stati battuti è perché gli altri sono stati più bravi, non perché hanno avuto più cattiveria e voglia, quello mi darebbe molto fastidio. Si può vincere o perdere, ma anche nella sconfitta, che bisogna odiare, bisogna essere sconfitta nella giusta maniera, come quando l'Atalanta ha vinto qui, con la Lazio per me era un pareggio ed hanno vinto ma abbiamo fatto sempre un plauso agli avversari, col Como qualcosa da recriminare ce l'abbiamo e l'ho sottolineato perché con i ragazzi c'è un rapporto schietto e sincero, non ho filtro, sono come mi vedono ed ora ci aspetta una partita bellissima, ci arriviamo... ad un top-match e ce lo siamo meritati mettendo tutto dentro e vedremo chi sarà più bravo".

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