Dalla Serie C allo scudetto. Chi ancora oggi critica la gestione, economica prima che sportiva, di Aurelio De Laurentiis al Napoli o è in malafede o non ha capito l’evoluzione del calcio. Con lo scudetto numero due della sua presidenza, il sesto trofeo dal 2004 a oggi, si avvicina a Corrado Ferlaino che ne vanta sette vinti in meno anni, ma se quest’ultimo era riuscito a prendere Maradona, grazie a banche e politica, il primo ha costruito un Napoli nuovo e una nuova mentalità napoletana: vincente sul campo e nei bilanci. Dal 2004, anno del fallimento della società e della sua rinascita con l’iscrizione al campionato di Serie C1, al 2024 il club ha chiuso in utile 12 esercizi su 20, con il record dell’anno dello scudetto, con Spalletti in panchina, raggiungendo i quarti di Champions League: quasi 80 milioni di euro che rappresentano il record storico della Serie A.
Il Napoli di ADL: 3.5 mld di ricavi
In questo lasso di tempo l’SSC Napoli ha generato ricavi per 3,5 miliardi e di questi quasi 700 milioni derivano da plusvalenze generate grazie alle cessioni, tra gli altri, di Cavani, Higuain e Jorginho, senza calcolare quello che potrà ricavare dalla cessione di Osimhen e quello che è stato ricavato con quella al Psg di Kvaratskhelia. Aurelio De Laurentiis, però, non ha fatto tutto da solo, anzi. In questi anni ci sono stati uomini chiave che hanno permesso di vincere facendo utili e la figura più importante è sicuramente quella dell’ad Andrea Chiavelli, arrivato nel 2006, alle voci gestione strategica e bilanci.