PARMA - Ad un mese e mezzo dall'arrivo in Emilia di Rezart Taci e la sua Dastraso Holding Limited il club passa ancora di mano. La società con sede a Cipro, dietro cui si celava il petroliere albanese, ha girato il pacchetto di maggioranza delle azioni del club ad un nuovo acquirente. Una cordata ancora segreta ma legata al nome del manager bergamasco Fiorenzo Alberghetti, direttore del reparto Risorse Umane delle cartiere Pigna, nonchè Chief Executive Officer della RileCart srl. Il nome dell'uomo che assieme all'attuale direttore generale Pietro Leonardi avrà il compito di dare vita alla nuova società è stato reso noto dallo stesso club che, in un comunicato stampa, ha sottolineato come "i dettagli sulla nuova proprietà Parma Fc saranno diffusi nei prossimi giorni".
Anche in questo caso ci sarebbe infatti un patto di segretezza fra i vari autori dell'operazione, con un possibile partner straniero (russo in particolare) ed un investimento possibile di 50 milioni di euro. L'operazione comunque è ancora avvolta nella nebbia con la centro una società sportiva che dallo scorso 19 dicembre vive senza certezze economiche ed imprenditoriali. Dall'addio di Tommaso Ghirardi si sono avvicendati sulla poltrona di presidente ben in quattro, ultimo il 29enne albanese Ermir Kodra che addirittura aveva dichiarato ad una emittente televisiva del suo paese di aver cercato di comprare Mario Balotelli. In realtà di soldi da reinvestire nel club nemmeno l'ombra con gli stipendi dei giocatori ancora tutti da pagare tanto che alcuni di loro, Cassano in primis, avevano rescisso il contratto.
La data del 16 febbraio, termine ultimo per pagare la nuova tranche di stipendi, sembrava la prossima deadline per capire che cosa sarebbe successo in casa ducale ed invece ieri sera il nuovo colpo di scena con l'addio di Taci. A tenere le fila del nuovo accordo è come detto Pietro Leonardi, ex amministratore delegato del club crociato ai tempi di Ghirardi ed oggi attuale direttore generale. Lo stesso Leonardi avrebbe in mattinata rassicurato sulla bontà dell'operazione il sindaco di Parma Federico Pizzarotti confermando la volontà di fornire nei prossimi giorni tutte le garanzie a città e tifosi. Al futuro del Parma erano stati abbinati anche altri nomi, indiscrezioni puntualmente smentite dai diretti interessati. Il primo a farlo era stato Claudio Bighinati, attuale numero uno dei Giovani Industriali di Bologna e vicepresidente di Publivideo 2 srl, società che detiene le emittenti locali Telesanterno, Telecentro-Odeon, Telestense, che in una nota aveva sottolineato "di non essere a conoscenza delle vicende societarie legate alla squadra e di non occuparsi di affari calcistici essendo impegnato attivamente nel suo ruolo di imprenditore televisivo e di guida dei Giovani Industriali della regione".
Nel corso della giornata faranno la stessa cosa anche gli altri imprenditori italiani citati da una o più indiscrezioni giornalistiche, Barilla compresa. Sullo sfondo resta la prospettiva internazionale con l'oligarca russo Sulejman Kerimov, proprietario dell'Anzhi e socio del colosso Gazprom, ma senza alcun possibilità di trovare conferme. Ci sarebbero però garanzie che entro il prossimo 12 febbraio i nuovi acquirenti del Parma siano pronti ad uscire allo scoperto e fornire tutti i dettagli dell'operazione. Sullo sfondo la situazione disastrosa del Parma, ultimo in classifica e ormai indirizzato verso la serie B.
Anche in questo caso ci sarebbe infatti un patto di segretezza fra i vari autori dell'operazione, con un possibile partner straniero (russo in particolare) ed un investimento possibile di 50 milioni di euro. L'operazione comunque è ancora avvolta nella nebbia con la centro una società sportiva che dallo scorso 19 dicembre vive senza certezze economiche ed imprenditoriali. Dall'addio di Tommaso Ghirardi si sono avvicendati sulla poltrona di presidente ben in quattro, ultimo il 29enne albanese Ermir Kodra che addirittura aveva dichiarato ad una emittente televisiva del suo paese di aver cercato di comprare Mario Balotelli. In realtà di soldi da reinvestire nel club nemmeno l'ombra con gli stipendi dei giocatori ancora tutti da pagare tanto che alcuni di loro, Cassano in primis, avevano rescisso il contratto.
La data del 16 febbraio, termine ultimo per pagare la nuova tranche di stipendi, sembrava la prossima deadline per capire che cosa sarebbe successo in casa ducale ed invece ieri sera il nuovo colpo di scena con l'addio di Taci. A tenere le fila del nuovo accordo è come detto Pietro Leonardi, ex amministratore delegato del club crociato ai tempi di Ghirardi ed oggi attuale direttore generale. Lo stesso Leonardi avrebbe in mattinata rassicurato sulla bontà dell'operazione il sindaco di Parma Federico Pizzarotti confermando la volontà di fornire nei prossimi giorni tutte le garanzie a città e tifosi. Al futuro del Parma erano stati abbinati anche altri nomi, indiscrezioni puntualmente smentite dai diretti interessati. Il primo a farlo era stato Claudio Bighinati, attuale numero uno dei Giovani Industriali di Bologna e vicepresidente di Publivideo 2 srl, società che detiene le emittenti locali Telesanterno, Telecentro-Odeon, Telestense, che in una nota aveva sottolineato "di non essere a conoscenza delle vicende societarie legate alla squadra e di non occuparsi di affari calcistici essendo impegnato attivamente nel suo ruolo di imprenditore televisivo e di guida dei Giovani Industriali della regione".
Nel corso della giornata faranno la stessa cosa anche gli altri imprenditori italiani citati da una o più indiscrezioni giornalistiche, Barilla compresa. Sullo sfondo resta la prospettiva internazionale con l'oligarca russo Sulejman Kerimov, proprietario dell'Anzhi e socio del colosso Gazprom, ma senza alcun possibilità di trovare conferme. Ci sarebbero però garanzie che entro il prossimo 12 febbraio i nuovi acquirenti del Parma siano pronti ad uscire allo scoperto e fornire tutti i dettagli dell'operazione. Sullo sfondo la situazione disastrosa del Parma, ultimo in classifica e ormai indirizzato verso la serie B.
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