Il Parma è atteso da un'importante match casalingo contro l'Hellas Verona. In chiave classifica e salvezza, tre punti metterebbero a distanza di sicurezza, almeno per il momento, la zona retrocessione. Ma i veronesi venderanno cara la pelle, nonostante il periodo di particolare difficoltà. A presentare la partita, nella conferenza stampa di vigilia, è stato l'allenatore degli emiliani Fabio Pecchia.
Parma-Hellas Verona, la conferenza di Fabio Pecchia
Gli strascichi della sconfitta contro l'Inter della scorsa giornata si sono fatti sentire: "Chiaramente si può fare sempre meglio - commenta Pecchia -, ci deve esser sempre l'intenzione di migliorare al di là dell'avversario. Le cose da fare sul campo dipendono da noi stesso, da quello che proponiamo, dall'atteggiamento, dalla mentalità. La partita contro l'Inter è uno spunto su cui lavorare ma il percorso va fatto su noi stessi".
Ma che Verona arriva? Pecchia non cade nel tranello della squadra "all'ultima spiaggia": "Non sono così d'accordo sul discorso dell'avversario all'ultima spiaggia, vedo quello che fa sul campo e la qualità della rosa, non sono all'ultima spiaggia. Il nostro lavoro deve esser fatto al massimo dell'attenzione e delle nostre energie, siamo in grado di far bene non solo contro le piccole". E sulla pressione da scontro diretto: "Questa squadra deve lavorare così, l'anno scorso abbiamo giocato tutte le partite con la pressione che dovevamo vincere. Dobbiamo scendere in campo con la mentalità e la voglia di giocare una partita di calcio e giocarla per vincere. Tutto il resto deve incidere poco".
Con l'Hellas una prova di maturità? "C'è voglia di confrontarci e fare risultato, in casa anche quando abbiamo giocato bene non abbiamo centrato il risultato, ma la prestazione c'è sempre stata. Non bisogna solo accontentarsi di questo ma la strada per vincere le partite è giocare bene, un bel calcio, con emozione e solidità mentale". E aggiunge: "Sarà una partita sporca, di nervi e di tensione. Dobbiamo essere in grado di giocarla, ogni partita è diversa, per quanto si possa preparare poi non si conosce lo sviluppo. Dobbiamo esser pronti a tutti".