Boniek & Pruzzo: «Roma, ce la farai!»

Due grandi ex giocano la sfida più importante per i giallorossi: non vincere contro il Leverkusen significherebbe eliminazione

ROMA - Tutto in una notte. Perché non vincere domani sera contro il Bayer Leverkusen, equivarrebbe a una probabile eliminazione dalla Champions (bisognerebbe poi espugnare il Camp Nou...) e renderebbe pressoché inutili le gare con il Barcellona e il Bate Borisov. Alla Roma servono (almeno) sei punti per superare il girone, sempre confidando che Luis Enrique, virtualmente già qualificato nell'ultima gara contro Chicarito Harnandez e compagni, non sia in vena di regali natalizi. Senza far balenare sospetti preventivi, è meglio fare un passo alla volta, quindi partire dai tedeschi.

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«Non ho dubbi, la Roma vincerà perché è più forte del Bayer Leverkusen - assicura Zibì Boniek, ex giallorosso e attualmente presidente della federazione calcistica polacca -. Uscire sarebbe certamente una delusione e avrebbe delle ripercussioni. C'è chi pensa che in questo modo la Roma potrebbe concentrarsi esclusivamente sul campionato, ma la penso diversamente. I grandi giocatori hanno sempre bisogno di grandi stimoli. E non c'è competizione come la Champions in questo senso». Più o meno dello stesso avviso, Roberto Pruzzo, il centravanti del secondo scudetto romanista: «Per me ce la può fare, i tedeschi dietro ballano e con un po' più di attenzione la Roma avrebbe già vinto nella gara di andata. A dir la verità, io ero convinto di una vittoria anche a San Siro. Tuttavia questa sconfitta non è così sanguinosa come la stanno facendo passare. Io non l'ho vista così male la Roma, ha perso per un tiro da fuori dove il portiere poteva forse fare qualcosa in più». Non è dello stesso avviso Boniek: «Il tiro di Medel era perfetto, angolato, non poteva essere parato. Szczesny è partito subito e non ci è arrivato. I problemi della Roma sono altri. A me la Roma piace, ma guardandola in televisione mi dà sempre l'idea che sfrutti il 70% del suo potenziale. Le manca sempre qualcosa. A Milano è stato lampante - rimarca il polacco - come la squadra di Garcia abbia collezionato almeno 6-7 palle-gol, ma le ha fallite tutte. Gli attaccanti devono rendersi conto che un'occasione a volte può essere l'unica della partita. Ci vuole più cattiveria sotto porta».

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