Mariani: "Zaniolo è motivato. Recupero? Non facciamo previsioni"

Il professore che lo ha operato a Villa Stuart dice la sua: "Il protocollo medico si chiude in 3 mesi, poi starà allo staff medico e ai preparatori"
Mariani: "Zaniolo è motivato. Recupero? Non facciamo previsioni"© Bartoletti

ROMA - "Quella di Zaniolo è stata la solita ricostruzione del crociato con associate riparazioni meniscali, lui aveva il menisco esterno rotto e durante l'intervento si cerca di lasciare un ambiente articolare quanto più possibile normale". A spiegare l'intervento effettuato sul ginocchio destro di Nicolò Zaniolo è, ai microfoni di Sky Sport, il professor Pier Paolo Mariani: "La mia tecnica di ricostruzione con il tendine della rotula la uso dal '93 con i professionisti e non mi ha mai deluso, il primo fu Aldair che poi giocò il Mondiale e che ha giocato fino a 40 anni". Il centrocampista giallorosso era arrivato durante il match tra Roma e Juventus per poi essere operato lunedì. Oggi ha lasciato Villa Stuart: "Domenica aveva gli occhi lucidi, è stato un colpo per lui, oggi era sereno, sorridente e interagiva con gli altri calciatori che ha trovato nei reparti di fisioterapia, è motivato e pronto a intraprendere questa fase riabilitativa".

Zaniolo e i tempi di recupero

La speranza per il 22 giallorosso è quella di poter essere a disposizione della Nazionale per i prossimi Europei al via a giugno ma i tempi sono strettissimi: "Distinguo il protocollo - spiega Mariani - in due fasi, la prima è quella medica dove controllo e seguo l'atleta, poi c'è quella atletica. Un conto è il ritorno all'attività sportiva, un altro la performance. Il mio protocollo si chiude in 3 mesi, con l'obiettivo di portare il calciatore in perfette condizioni, come un meccanico che dà al cliente una macchina riparata. Poi tocca allo staff medico della squadra, ai preparatori dare quello che manca per avere performance perfette. Quanto duri il tempo della riatletizzazione dipende dal giocatore, dalle carateristiche fisiche, dalle masse muscolari, dove noi non interveniamo e non facciamo previsioni". Un miracolo il professor Mariani lo fece già nel 2006, rimettendo il piedi Totti per i Mondiali poi vinti a Berlino dopo l'infortunio subito a causa dell'intervento di Vanigli in un Roma-Empoli: "Zaniolo come Totti? Il capitano aveva un atteggiamento ironico tipico del romano, Zaniolo no, ma ha dimostrato forza e coraggio perché il giorno dopo era già pronto e non vedeva l'ora di operarsi". Europei nel mirino dunque, ma senza affrettare i tempi: "Il discorso della ricadute è complesso, non è legato all'entità del recupero, l'intervento dà la stabilità, poi quello che è necessario è recuperare una serie di meccanismi neuro-motori. Poi è inevitabile che un legamento, come si è rotto la prima volta, si possa rompere una seconda volta".

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