Roma, il derby si accende con Mkhitaryan

L'armeno, con 8 gol e 8 assist è in stato di grazia: giallorossi terzi anche grazie a lui
Roma, il derby si accende con Mkhitaryan© foto federico gaetano-ag aldo li

ROMA - Da una parte il Mago (Luis Alberto) dall'altra Micki. Che mago è anche lui, anche se nessuno glielo dice. Un soprannome (Micki) facile da coniare per uno che di cognome fa Mkhitaryan ma che l'armeno deve a Jurgen Klopp: «Me lo ha dato quando stavo al Borussia Dortmund - ha raccontato tempo fa - Un giorno mi si avvicinò e mi chiese se avevo un soprannome. Io, sorpreso, risposi di no. Lui allora mi chiese, Va bene se ti chiamiamo Micki? Sai, Mkhitaryan è troppo lungo. È meglio per me e per i tuoi compagni». In questa stagione, sembra proprio di rivedere quel giocatore lì, capace di entusiasmare, segnare e sognare.

Stato di grazia

Superata la soglia dei 30 anni, sembrava destinato ad un lento declino. Non per le sue eccelse qualità tecniche ma per qualche noia muscolare che anche nel primo anno a Roma gli ha fatto vivere più bassi che alti. Da settembre, invece, appare rinato. E se sta bene, è difficile trovare un calciatore come lui. I numeri sono lì a dimostrarlo: 8 gol e altrettanti assist in campionato, ma non solo. Micky dribbla, corre, insegue, accelera, è sempre al posto giusto nel momento giusto. Se la Roma è terza in classifica, molto lo deve proprio a lui, in stato di grazia. Calciatore sublime, uomo di spessore.

A ottobre, Henrikh ha avuto la forza e la personalità scrivere a Trump, Macron e Putin. Per il bene della sua Armenia, al centro degli scontri (e, a suo dire, dell’indifferenza generale, ribadita ieri in un'intervista a La Repubblica), con l’Azerbaijan per il Nagorno Karabakh: «È estremamente triste vedere come l’esercito dell’Azerbaijan stia deliberatamente puntando obiettivi come scuole e asili, residenze civili, ospedali ed in altri centri densamente abitati. Dal profondo del mio cuore vi chiedo di fare tutto quanto è in vostro potere per interrompere questa tragedia. L’Armenia è in pericolo» [...]

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