Mourinho alla Roma cambia i piani di Dzeko

L'addio dell'attaccante non è più così scontato: "Il club non poteva prendere un allenatore migliore di lui"
Mourinho alla Roma cambia i piani di Dzeko© LAPRESSE

ROMA - «Il futuro? Questa sera conta soltanto il presente». Criptico è dir poco. Al termine del derby vinto sabato sera, c'è chi interpreta la passerella tributata a Dzeko come una sorta di commiato. Edin però prende tempo. Nel post-gara a Dazn dice e non dice: «Questa vittoria ci regala un minimo di gioia - l'analisi - Fonseca ci ha detto che sarebbe stata la sua ultima in casa e se potevamo vincere per lui. L'abbiamo fatto. Mourinho? A livello di entusiasmo ha già portato qualcosa. Roma è una piazza difficile, non potevano prendere uno migliore. La standing ovation della squadra quando sono stato sostituito? Non pensavamo al futuro ma alla gara di oggi».

A braccetto con Friedkin

Parole da decifrare. Meno l'uscita dal campo, a braccetto con il presidente Dan Friedkin, sceso dalla sua postazione in tribuna per congratularsi. I due scambiano qualche battuta e poi entrano insieme nel tunnel dei Distinti Sud. Non ci vuole un esperto di calcio per capire l'importanza del bosniaco. Che dopo una stagione anonima si è (ri)acceso all'improvviso. Gol al Manchester sia all'andata sia al ritorno, assist per Mkhitaryan sia con l'Inter sia nel derby. Della serie: se motivato, Dzeko fa ancora la differenza. E di questo non potrà non tener conto Mourinho che di professione non fa il contabile e dunque il fatto che il bosniaco pesi sulle casse societarie per 15 milioni al lordo interessa poco. Se il calciatore è questo, il terzo cannoniere di sempre della storia del club può far comodo. Anche a 35 anni.

Effetto Mou

Ripartire quindi da Dzeko? Probabilmente sarebbe meglio ripartire con Dzeko. La differenza apparentemente è in una preposizione. In realtà cambia drasticamente la prospettiva. Perché se Edin deve essere il centravanti che il prossimo anno dovrà sobbarcarsi le 38 gare di campionato lasciando le briciole della Conference League al suo sostituto, non ci siamo. Se invece il bosniaco dovesse alternarsi con un attaccante di livello, magari con un determinato tipo di carta d'identità (per intenderci, un profilo alla Vlahovic ), l'ottica sarebbe diversa. 

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