Roma, Mourinho: "Troppe difficoltà tra infortuni, squalifiche e covid"

Le parole dello Special One alla vigilia della sfida contro il CSKA Sofia: "Dobbiamo andare lì domani e vincere"
Roma, Mourinho: "Troppe difficoltà tra infortuni, squalifiche e covid"

ROMA - "Oggi ho parlato coi giocatori e gli ho dato esempio che ho vissuto io. Ero al Manchester United in Champions League e noi e la Juventus eravamo già qualificati per gli ottavi di finali. La Juventus non doveva vincere contro lo Young Boys e noi vincere contro il Valencia per arrivare primi. Non ci abbiamo creduto. Abbiamo pensato che la Juventus avrebbe vinto facile e non abbiamo affrontato al meglio la gara. Abbiamo perso noi e ha perso la Juventus. Alla fine ci siamo sentiti degli idioti perché nessuno ha pensato fosse stato possibile". Sono le parole di José Mourinho alla vigilia dell'ultimo match del girone di Conference League contro il Cska Sofia. La Roma è attualmente seconda e per ottenere il primo posto, che gli permetterebbe di saltare lo spareggio contro una delle terze dell'Europa League, dovrà vincere in Bulgaria e sperare in un passo falso del Bodo. "Dobbiamo andare lì domani e vincere, poi se il Bodø vince siamo secondi e andiamo a disputare i playoff a febbraio. Quello che può succedere è una sorpresa in Ucraina dove il Bodø non vince e noi non vinciamo. Sappiamo delle difficoltà che abbiamo con tanti infortuni. Sappiamo che in questo momento ogni giocatore che perdiamo è un disastro. Abbiamo già visto le immagini del campo, coperto da 1 metro di neve. Sarà ovviamente molto difficile".

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"Inter? Bastava guardare la loro panchina"

Mourinho ha poi parlato degli assenti per la gara: "Dobbiamo far riposare qualche giocatore per forza. Ti dico già senza problemi che Rui Patricio, Mkhitaryan, Smalling non saranno convocati, ma andremo con la migliore squadra possibile per vincere là". Poi sul rapporto con i tifosi dopo la sconfitta contro l'Inter: "Quello che noi vogliamo dare a loro sono risultati diversi di quello che diamo. I tifosi sono romanisti veri e non gli interessa vincere o non vincere. È facile tifare quando si vince sempre ed è più difficile dimostrare che sia la squadra del tuo cuore quando i risultati non sono dei migliori. Però sapevamo già dall'inizio cosa ci aspettava. Non ci aspettavamo tanti problemi insieme, perché al di là di una rosa che inizia a costruirsi, le difficoltà inerenti a questo ce le aspettavamo, però COVID-19, infortuni e squalifiche tutte insieme è troppo. Soprattutto quando affronti una squadra come l'Inter dove tu guardi subito la panchina e capisci che non hai bisogno di guardare il campo per dire che sono più forti di noi e in quella situazione lì erano molto più forti di noi".

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"Futuro? Ragioniamo partita per partita"

Infine su come ha intenzione di gestire la Conference League e il campionato: "Se tu mi dici adesso si gioca la Conference League per i prossimi tre mesi, io ti dico abbiamo la rosa per competere anche contro le squadre più forti come il Tottenham, il Rennes e le squadre che arrivano dall'Europa League. Il problema è che dobbiamo giocare 3 competizioni e con l'accumulazione di queste 3 sarà difficile dire come arriveremo alle partite. È la differenza tra squadra e rosa, però tu guarda l'Inter, il Milan, la Juventus, il Napoli, l'Atalanta sono squadre di grande potere. Nel mondo del calcio non esistono più le piccole squadra, tutte hanno potenziale, però ci saranno squadre importanti e squadre che arrivano dall'Europa League dove domani una tra Napoli e Leicester retrocederà. Con la rosa che abbiamo dobbiamo andare partita per partita e rendere la prossima partita sempre quella più importante".

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