Roma, Abraham: "Forse un giorno tornerò in Premier. Mourinho migliore al mondo"

L'attaccante inglese fissa l'obiettivo: "Spero di vincere con questi ragazzi un trofeo che manca da molti anni"
Roma, Abraham: "Forse un giorno tornerò in Premier. Mourinho migliore al mondo"© Getty Images

23 gol in 41 presenze complessive. È questo lo score momentaneo di Tammy Abraham alla sua prima stagione con la Roma. L'attaccante inglese, arrivato a Trigoria in estate dal Chelsea, è subito entrato nel cuore dei tifosi, diventando un idolo della Curva Sud. A suon di reti, il classe '97 ha messo tutti d'accordo rimpiazzando alla grande il partente Edin Dzeko (il bosniaco è passato all'Inter). In un'intervista a TalksSport, il centravanti giallorosso ha ammesso: "Quando vedo che mi accostano ad altri club mi fa sentire bene. È una bella sensazione vedere il tuo nome su tutti i giornali, ma devo concentrarmi sulla Roma. Naturalmente sono cresciuto in Inghilterra, sono un ragazzo londinese, quindi forse un giorno tornerò in Premier League. Ma in questo momento sono concentrato solo sulla Roma, voglio fare del mio meglio e spero di vincere con questi ragazzi un trofeo che manca da molti anni".

Abraham, parole al miele per Mourinho

Mourinho gli ha dato fiducia e lui l'ha ripagato con grandi prestazioni in campo e tanti gol. A proposito dello Special One, Abraham spende parole al miele: "È un personaggio che tutti conosciamo. C'è un motivo per cui lo definisco il miglior manager del mondo. Sa come guidarti, sa come entrare dentro la tua pelle e sa come farti sentire un giocatore molto speciale. Questo è esattamente ciò di cui avevo bisogno, specialmente dopo la difficile stagione che ho avuto al Chelsea dove non stavo giocando. Venire qui e avere un manager come Mourinho che ti allena e crede in te, ti dà solo più fiducia"

Abraham sul suo arrivo alla Roma

Sul suo arrivo in Italia ha dichiarato: "Da giovane ragazzo inglese volevo restare in Inghilterra. Avevo offerte dalla Roma, dall'Atalanta e da altre squadre, mi dicevo che volevo rimanere in Premier League e che avevo qualcosa da dimostrare. Ma mio padre, i miei genitori e l'agente mi hanno fatto sedere e mi hanno detto 'hai segnato gol al Chelsea, allo Swansea e al Bristol City, vai e vivi la tua vita all'estero'. Mi sono reso conto che non molti giocatori possono dire di aver avuto successo in Italia, in Serie A e in una squadra come la Roma. Davanti alle sfide non mi tiro mai indietro quindi quando è arrivata questa sfida ho pensato che, dato che sono ancora giovane, questo è il momento migliore per andare"

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