La Roma senza identità deve sperare in Zaniolo

L’attaccante ha tolto il tutore al braccio e punta alla convocazione per Empoli. Ma infortuni, condizione fisica, equivoci tattici e distrazioni preoccupano Mourinho
La Roma senza identità deve sperare in Zaniolo© BARTOLETTI

ROMA - Infortuni, condizione atletica, equivoci tattici e qualche disattenzione di troppo. C’è un po’ di tutto nelle ultime due uscite della Roma di Mourinho combaciate con altrettante sconfitte. E se è presto per parlare di crisi con lo “Special One” che continua a professare calma, è altrettanto vero che a Trigoria dei campanelli d’allarme si sono accesi nonostante i ko di Udine e di Razgrad vengano catalogati a casi isolati. La sensazione è che all’ingresso del centro sportivo giallorosso sia ancora appeso il cartello “working progress” con i miglioramenti che procedono più lenti del previsto, soprattutto per via degli infortuni. Già nove da inizio stagione, anche se solamente due di tipo muscolare (Kumbulla e El Shaarawy). Tutti gli altri sono stati traumatici o articolari e anche per questo la componente sfortuna sta giocando il suo ruolo nell’avvio di stagione romanista. «Sembra che tutto vada contro di noi», aveva detto Mourinho dopo la sconfitta con il Ludogorets. Gara nella quale ha fatto esordire Belotti dal primo minuto vista l’assenza di Abraham, ma con scarsi risultati. Il Gallo, infatti, è ancora lontano dalla miglior condizione e non potrebbe essere altrimenti, avendo passato un’estate da svincolato ed esser arrivato nella Capitale solo negli ultimi giorni di mercato. A questo, però, va anche un aggiunto un momento di forma non esaltante di Abraham, un solo gol fin qui, e delle due coppie di esterni, Celik-Karsdorp a destra e Zalewski-Spinazzola a sinistra.

Da domenica scorsa, inoltre, si è scoperta vulnerabile anche la difesa, quel reparto che fino alla gara con il Monza aveva incassato appena un gol in quattro partite, mentre sono sei le reti subite nelle ultime due gare. Peggioramento figlio di alcune disattenzioni dei singoli, come gli errori di Mancini, Smalling e Ibanez in Bulgaria, ma determinato anche dal rendimento della coppia di centrocampo composta da Matic e Cristante, non esattamente complementare. Due giocatori per caratteristiche simili e non in grado di dare ritmo alla squadra. A tal proposito i ko di Wijnaldum (si rivedrà nel 2023) e di Zaniolo sono stati quelli più pesanti da assorbire in questa prima parte di campionato.
Più volte, infatti, lo stesso Mourinho si è ritrovato a commentare i post partita dicendo «ci manca molto Nicolò». Ovvero quel giocatore in grado di strappare e rubare un tempo di gioco, compiti che lo “Special One” non può chiedere a calciatori come Matic e Cristante. Per questo già lunedì contro l’Empoli l’idea di inserire dal primo minuto Camara al posto di uno dei due mediani sta prendendo piede.

Tutto questo in attesa almeno del rientro di Zaniolo che da mercoledì ha tolto il tutore al braccio sinistro, riprendendo a lavorare individualmente a Trigoria. La lussazione è alle spalle e anche ieri si è allenato nonostante il giorno libero concesso dal tecnico, perché la speranza di Nicolò è quella di provare almeno a strappare una convocazione per lunedì, anticipando di una settimana buona il rientro. Impresa difficile, considerato che un graduale lavoro in gruppo è previsto solamente per la prossima settimana. Nel frattempo la squadra tornerà ad allenarsi questa mattina e a Mourinho restano solo due allenamenti per sciogliere le ultime riserve e provare a suturare la ferita giallorossa da risultati prima che diventi emorragia.

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