Roma, Budapest vale una Joya: Dybala può farcela

L’argentino esce dai box giusto per la finale contro il Siviglia: la caviglia dà segni confortanti. Non parte titolare dal 13 aprile
Roma, Budapest vale una Joya: Dybala può farcela© Marco Canoniero

La corsa di Paulo Dybala è all’ultima curva. Si vede il traguardo. A tenere la bandiera a scacchi è José Mourinho e in palio, prima della seconda coppa internazionale in due anni, c’è la possibilità di disputare la finale di domani a Budapest. Ecco allora che più di corsa sarebbe giusto parlare di rincorsa, la stessa che la Joya ha fatto a novembre per partecipare al mondiale, poi vinto dalla sua Argentina. La speranza è che l’epilogo possa esser lo stesso e dopo giorni in cui la caviglia a ogni passo avanti ne accompagnava due indietro, ora il peggio sembra alle spalle. Le nuove terapie intraprese dalla mancata convocazione contro la Salernitana hanno dato i frutti sperati, con il calciatore che ha lavorato giorno e notte per cercare di rimettersi in piedi per quello che si presenta non solo come l’appuntamento per un trofeo con accesso in Champions, ma come un vero e proprio appuntamento con la storia. Insomma, impossibile mancare. Soprattutto per uno come Dybala che in una bacheca piena di trofei, vede ancora vuoto lo spazio per quelli europei. Per questo il recupero è diventata quasi un’ossessione con i primi sorrisi arrivati nella giornata di domenica, quando è tornato a lavorare parzialmente con il gruppo. Sensazioni positive confermate anche nella seduta di ieri e che Mourinho si augura di ritrovare anche oggi, nell’ultimo allenamento prima della fi nale. E se da una parte c’è la felicità per aver ritrovato il gioiello più pregiato della rosa, dall’altra c’è la consapevolezza che gli allenamenti di questi ultimi giorni sono stati blandi e senza contrasti per l’argentino.

Roma, Dybala: nessun rischio

Nessuno ha voglia di rischiare proprio ora che il dolore alla caviglia, infortunata in uno scontro con Palomino a Bergamo, è sparito. Da capire, dunque, quanto ha nelle gambe il 21 giallorosso visto che l’ultima partita da titolare l’ha giocata il 13 aprile (poco meno di mezz’ora nell’andata con il Feyenoord) e che nell’ultimo mese e mezzo sono stati appena 105 i minuti disputati. Per questo a prescindere dalla voglia e disponibilità del calciatore a scendere in campo, anche dall’inizio, lo Special One è indirizzato a un suo utilizzo a gara in corso, in previsione di un match che potrebbe finire ai supplementari o ai rigori. E in base al minutaggio di Dybala dipenderanno anche le altre scelte di Mourinho che comunque a Budapest porterà tutta la squadra, compreso chi come Solbakken (non in lista Uefa), Kumbulla e Karsdorp (infortunati) non potranno essere d'aiuto.

Roma, tutti ok tranne Karsdorp e Kumbulla

Tutti gli altri saranno a disposizione, compreso Spinazzola, anche lui da ieri nuovamente in gruppo e recuperato per una maglia da titolare. Ma a prescindere da chi scenderà in campo chiederà quello spirito che ha contraddistinto la sua squadra anche nei momenti più difficili perché la Roma "è appartenenza, è essere parte di qualcosa" ha detto ieri lo Special One. Al passato poi non guarda, è proiettato solo sul presente e "due finali europee consecutive soloi grandi club con una grande storia riescono a farle di solito". Da qui spiegato il leitmotiv che va ripetendo da giorni che al di là del risultato in Europa League "la stagione della Roma resterà fantastica". Ma a 60 anni il dna resta quello del giovane Mou e anche se oggi dice di voler vincere per i tifosi e per la squadra, il contenuto resta lo stesso, con la caccia al sesto trofeo europeo della sua carriera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...