Daniele De Rossi ricorda con un sorriso quando da ragazzo, giocando a Football Manager, si sceglieva come allenatore della Roma. Il sogno, oggi, è realtà: «Ma qui non posso spegnere e riaccendere quando perdo». E allora ecco che è costretto ad affrontare un primo mese complicato tra risultati che scarseggiano e tensioni. Prima la lite con Cristante, poi le discussioni, smentite entrambe dal tecnico, tra lui, Gianluca Mancini e la Ceo Lina Souloukou. L’altro ieri, invece, il caso Nicola Zalewski, accusato di essere la “talpa” della squadra. A Trigoria è una sosta per le nazionali con un clima incandescente e che ha costretto l’agente dell’esterno polacco a chiarire quale fosse la situazione. «Nicola non racconta le vicende di spogliatoio agli organi di stampa - le parole del procuratore, Giovanni Ferro, all’Ansa -. E comunico altresì che noi legali abbiamo l’incarico di agire senza indugio nei confronti di tutti coloro che si sono resi responsabili della diffusione di tali notizie».
La speranza
La speranza, in casa giallorossa, è che tutto si possa chiudere lì, mentre oggi la squadra, seppur senza 19 nazionali, tornerà ad allenarsi al centro sportivo. Nonostante le difficoltà, De Rossi non arretra, anzi. «Penso di esser nato per fare l’allenatore», racconta a Dazn parlando della sua prima estate da tecnico. Già, perché sia alla Roma sia alla Spal era subentrato e, dunque, la preparazione estiva appena trascorsa è stata tutta una novità anche per lui. I risultati, poi, fino a questo momento non lo stanno aiutando con due punti in tre partite. «Ma la Roma è più forte e con più qualità dello scorso anno, noi stiamo lavorando per migliorarci», dice parlando anche delle rivali e pretendenti ai primi posti.
Individua Inter, Milan, Juventus, Napoli, Lazio, Bologna e Atalanta. Sette squadre, più la Roma, che concorreranno per il vertice, ma prima la sua squadra avrà bisogno di cambiare passo. E se Lorenzo Pellegrini lo definisce «un capitano vero», dei nuovi ne parla con entusiasmo, a partire da Soulé. «Diventerà un fenomeno. Ha fatto qualcosa di incredibile lo scorso campionato - spiega -. I dati sono paragonabili a quelli dei suoi pari età più forti al mondo. Ha una tecnica incredibile e quegli occhi veraci che piacciono a me». Un attestato di stima che gli è valso la maglia da titolare domenica contro la Juventus, in attesa dell’exploit di cui De Rossi è certo. E lo stesso vale per Artem Dovbyk, nonostante gli zero gol fin qui messi a segno. Ad aiutare la Roma, poi, anche Hermoso, mentre la pista Hummels è ferma perché non convince del tutto, con Manolas che si è proposto per quello che sarebbe un clamoroso ritorno. Entro la mezzanotte di oggi, invece, sarà presentata la lista Uefa e da Trigoria assicurano che non ci saranno grandi sorprese con i nuovi che dovrebbero essere tutti dentro.