Roma, le ragioni dell'addio di Lina Souloukou
La decisione della manager greca, il cui contratto sarebbe scaduto il prossimo giugno, però non è solo figlia degli ultimi eventi, ma a quanto pare partirebbe da lontano. Il rapporto con la proprietà americana non più così solido, scalfito da alcune decisioni contestate e da ricercare probabilmente nei due casi estivi: quelli relativi alla gestione delle situazioni di Dybala e Zalewski. Una frattura, resa insanabile dagli striscioni offensivi e dalla minacce, soprattutto sui social, che avevano reso necessaria l’assegnazione di un servizio di protezione, soprattutto per tutelare i due figli di 3 e 8 anni della dirigente greca, scortati anche per raggiungere le rispettive scuole. In carica dall'aprile 2023, è stata la manager che ha guidato il taglio dei costi e, in accordo con la proprietà, gli esoneri di Mourinho prima e De Rossi poi.
Digeriti male, malissimo, dalla piazza, che nel tempo aveva individuato in lei il braccio armato dei Friedkin. Chiamati ora a nuove scelte: dopo aver rivisto i piani della guida tecnica, adesso bisognerà mettere mano anche alla parte manageriale. Perché adesso i quadri dirigenziali prevedono la sola presenza del ds Ghisolfi, insediatosi ormai da mesi ma neanche presentato a stampa e ambiente, più la figura di Maurizio Lombardo, coordinatore dell'Area Sport e rappresentante istituzionale. Ora Dan e Ryan dovranno trovare una figura di spicco in grado di raccogliere l’eredità di Lina Souloukou, che alla Roma aveva molte deleghe tra cui un ruolo importante per la costruzione del nuovo stadio. A Trigoria è tutto da rifare: ora o mai più, i Friedkin affrontano il loro momento più difficile.