Come riportato da La Repubblica, l’As Roma rischia una maxi-stangata dal Fisco: la Guardia di Finanza ha controllato i bilanci della società nel periodo che va dal 2016 al 2021 e la verifica si è chiusa con una contestazione amministrativa di “dichiarazione infedele”. Un esito a cui il club di Dan e Ryan Friedkin si è opposto, rifiutando l’adesione. Una decisione che ora apre nuovi scenari con l’Agenzia delle entrate: il colpo alle casse della Roma potrebbe oscillare dai 17 milioni di euro fino a un massimo di 34 milioni. È il valore delle sanzioni amministrative che la società si troverebbe a sborsare qualora venisse certificato il mancato pagamento dell’Ires (l’imposta sui redditi delle società) per 19 milioni di euro.
Le operazioni contestate
La vicenda è estremamente complessa e parte da un controllo del nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle della Capitale. Gli investigatori ritengono che il club abbia effettuato aggiustamenti di bilancio attraverso due tipi di operazioni: delle permute mascherate da compravendite reciproche e il ricorso in modo eccessivo alle svalutazioni. Nel primo caso, in ballo ci sono sei operazioni. La più nota è lo scambio Luca Pellegrini-Spinazzola con la Juventus. Nel secondo caso, un fatto del tutto inedito, si fa riferimento al deprezzamento del valore di ben 8 giocatori: Diawara, Pedro, Pastore, Nzonzi, Dzeko, Perotti, Leandro Castan e H’maidat. Ebbene il combinato di queste due operazioni contabili ha generato circa 80 milioni di euro nelle casse di Trigoria. Su questo piccolo tesoretto la società, per gli investigatori, deve versare l’Ires pari a 19 milioni di euro. Le società in perdita, ed è il caso della Roma dal 2016 al 2021, non pagano le imposte sui redditi fino a quando i bilanci non ritornano ad essere in attivo. Ciò che invece sono costrette a saldare sono le sanzioni amministrative collegate all’Ires. Ed è proprio sulle possibili multe che si gioca la partita tra la Roma e il Fisco. Queste sanzioni possono oscillare da un minimo del 90% a un massimo del 180% rispetto alle imposte dovute.