Roma, arrivano i Friedkin: brutto segno per Juric

L’ultima volta che i proprietari americani sono sbarcati nella Capitale lo hanno fatto per cacciare De Rossi
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ROMA -Trigoria c’è elettricità nell’aria, si riesce quasi a percepirla e difficilmente sarà spazzata via dalle parole di Juric, attese per oggi alle 12 in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Bologna. Se sarà o meno l’ultima gara sulla panchina della Roma bisognerà aspettare ancora un po’ per capirlo, ma intanto i Friedkin dovrebbero sbarcare all’ora di pranzo nella Capitale e per il tecnico croato potrebbe non essere un buon segnale. La cronaca, infatti, ci impone di ricordare che l’ultima volta che Dan e Ryan sono venuti a Trigoria è stato per licenziare Daniele De Rossi e se a questo aggiungiamo l’ultimatum dato all’ex granata prima dell’Europa League e il successivo 1-1 in Belgio tra le polemiche, ne consegue che la proprietà potrebbe essere a Roma per cacciare il secondo allenatore della stagione. 

Juric: "Sento la fiducia dei Friedkin"

Friedkin, i possibili scenari

Insieme ai Friedkin, poi, ci sarà anche il braccio destro del gruppo texano, Marc Watts, per questo Juric potrebbe non essere il solo colpo di scena delle prossime ore. D’altronde in casa Roma manca ancora un ad dopo le dimissioni di Lina Souloukou, con i presidenti giallorossi che vorrebbero aggiungere anche un’altra figura manageriale nel club, un direttore tecnico che faccia da raccordo tra squadra e società per non lasciare da solo l’eventuale futuro allenatore. Se per il ruolo di Ceo tra i nomi sondati c’è anche quello di Giovanni Carnevali, attualmente al Sassuolo, per la figura di dt c’è ancora massimo riserbo. Ma nelle ultime settimane il casting più massiccio è stato fatto sul nuovo allenatore perché è vero che prima della sfida all’Union Saint Gilloise i Friedkin avevano ribadito la fiducia a tecnico e squadra, ma la conditio sine qua non erano i risultati che pronti via in Europa non sono arrivati. Sul banco degli imputati sono finite ancora le mosse dell’allenatore tra cui quella di lasciare fuori Hummels nonostante le assenze di Hermoso e Ndicka. Juric ha preferito adattare Celik e abbassare Cristante piuttosto che mettere il centrale tedesco destando perplessità anche nella squadra e la sensazione, adesso, è che l'allenatore croato stia perdendo definitivamente il polso della situazione.

I nomi per la panchina

Per questo la proprietà, rendendosi conto di ciò, arriverà a Roma per correggere gli errori fatti. Trovare il sostituto, però, non è semplice, anche se nelle ultime ore rimbalza con più forza il nome di Roberto Mancini, rientrato da poco dall’Arabia Saudita dopo 14 mesi difficili da ct della nazionale. Per convincerlo servirà più di un contratto semestrale perché l’ex commissario tecnico dell’Italia non vuole sentirsi un traghettatore e chiede almeno due anni di contratto, oltre che una figura dirigenziale che gli sia vicino. Più defilati restano i nomi di Tuchel, Allegri, Ranieri, Lampard e Potter. Mentre da escludere, almeno per ora, il ritorno di De Rossi. Ma le prossime saranno ore febbrili.

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