Sampdoria, Audero: «Ho cercato di imparare da Buffon»

Il portiere blucerchiato: «Qui a Genova sto bene, si lavora alla grande. La mia parata più bella? Quella su Matuidi»
Sampdoria, Audero: «Ho cercato di imparare da Buffon»© PAOLO RATTINI/PEGASO NEWSPORT

GENOVA - Il giovane portiere della Sampdoria, Emil Audero, ha parlato ai microfoni di DAZN. Queste le parole del numero uno blucerchiato: "Quello del portiere è il ruolo più bello. C'è dentro tutto: concentrazione, tensione, ma non puoi sbagliare perchè dietro di te c'è il gol - spiega -, questo è frustrante ma è un ruolo affascinante che ti tempra molto. In me scorre sangue italiano e indonesiano. Sono nato lì e mio padre è parte di me, è un posto bellissimo con spiagge meravigliose. Il mio posto? Lombok, dove sono nato, starei sempre lì (ride). Sampdoria? Qui mi trovo bene e c'è tutto per lavorare alla grande. E' una società che lavora bene, mi trovo in sintonia con i miei compagni e anche a Genova c'è il mare. La parata più bella? Quella su Matuidi contro la Juve. Buffon? In allenamento ho colto da lui delle cose che dalla tv, o in partita, non si possono vedere. Ho visto come un campione approccia agli allenamenti e alle gare. Ho cercato di rubare qualcosa osservandolo in modo scientifico. Cosa penso quando vado in campo? Di solito do una pacca sulle spalle a tutti per caricarli, poi l'ingresso in campo e se siamo in casa mi godo la gradinata. Poi mi focalizzo soprattutto su di me: cerco i familiari che mi sono venuti a vedere e mi concentro. Se do indicazioni per la scelta del campo a Quagliarella? All'inizio dicevo 'Fabio dove ci mettiamo'? e lui mi diceva 'Tanto al sorteggio perdo sempre', ma di solito noi iniziamo sotto la nostra gradinata, che poi saluto perchè mi danno sempre tanto. Concentrazione? Quando la partita la facciamo noi rimango un po' isolato, ma a volte parlo da solo per rimanere nella partita. Mi dico delle cose che ti permettono di rimanere concentrato sul campo. Giampaolo? Con lui il portiere partecipa alla manovra, bisogna stare in una posizione che mi permetta di aiutare il reparto. Se la linea è alta io non posso rimanere troppo basso, serve attenzione perchè ogni avversario viene a prenderti in modo diverso: lavoriamo tanto su questa cosa - conclude -". 

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