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GENOVA - Sampdoria “vecchia” fa buon brodo, e soprattutto torna a vincere. La cura Ranieri passa da molti fattori e sta permettendo ai blucerchiati di respirare un po' dopo un avvio di stagione choc. Le scelte di formazione e in parte anche le strategie tattiche da parte del tecnico romano stanno però in qualche modo sconfessando le scelte del club di Ferrero nell'ultimo mercato. Considerando anche gli ultimi infortuni di Bertolacci (prelevato comunque in autunno tra gli svincolati) e soprattutto di Depaoli – che sin qui è stato l'unico vero innesto convincente in estate – e valutando anche il ritorno al 4-3-1-2 nel secondo tempo con l'Udinese, la Sampdoria sta diventando sempre più simile a quella dell'anno scorso. Ora con Claudio Ranieri i blucerchiati hanno ripreso a correre (9 punti in 6 partite) ma quel che balza all'occhio è il peso sempre minore dei neoacquisti nelle dinamiche della squadra.
Spicca soprattutto il sostanziale flop dei due giocatori che avrebbero dovuto recitare un ruolo da protagonisti almeno nelle aspettative estive, ovvero Jeison Murillo – prelevato dal Valencia in un'operazione da 14 milioni – ed Emiliano Rigoni, per cui balla un riscatto a 11 milioni dallo Zenit nel caso di almeno 20 presenze con la maglia blucerchiata (ipotesi che sembra oggi piuttosto lontana). L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai giocatori che già facevano parte della Sampdoria e che ora stanno vivendo un riscatto in parte inatteso: al di là dei tre gol sin qui messi a segno da Gabbiadini – un elemento su cui la Samp lo scorso gennaio aveva puntato molto, prelevandolo per 12 milioni dal Southampton – un grande impatto nell’ultimo periodo lo sta avendo Gaston Ramirez, il trequartista che pareva chiuso a livello tattico dall’arrivo di Di Francesco e che adesso con Ranieri ha ritrovato grande vitalità e continuità.